“Rispettare le tradizioni non significa inneggiare alla violenza e alla criminalità organizzata. Tutto ciò è intollerabile. Pochi imbecilli non possono certo rovinare l’immagine di una festa di tutta la città. Quella del manichino non è Castellammare, quella dei falò illegali non è Stabia”. È amareggiato, arrabbiato ma anche desideroso di difendere la città che amministra, Gaetano Cimmino, sindaco di Castellammare di Stabia.
Lo fa con un lungo post su Facebook nel quale stigmatizzare quanto accaduto al rione Savorito dove, in occasione della festa dell'Immacolata, è stato acceso un falò con un manichino appeso raffigurante un pentito di camorra, su cui campeggiava uno striscione con scritto: così devono morire i pentiti, abbruciati. Una scena che ha fatto il giro dei media locali e nazionali, e dei social.
Una immagine che Cimmino definisce "terribile ed il suo significato mette i brividi. Rabbrividisco e inorridisco non solo davanti agli autori di quel gesto frutto di una mentalità retrograda, vile, ignorante, da annientare con ogni mezzo a nostra disposizione, ma soprattutto davanti a quei cittadini che sono rimasti immobili (e in molti hanno ripreso la scena con i telefonini, ndr). Sono certo che quanto prima gli artefici di quella idiozia verranno identificati. È ora di dire basta. La mia amministrazione non accetta nessuna sfida alle istituzioni. Sono in contatto con le forze dell’ordine, chiederò quanto prima un confronto con tutti i soggetti interessati all’ordine e alla sicurezza del territorio e compulserò la Prefettura - termina Cimmino - affinché vengano prese tutte le misure necessarie al completo ripristino della legalità in ogni zona della città”.
Sulla vicenda è intervenuto anche l'assessore alla Legalità, Gianpaolo Scafarto.
“È un fatto che non può restare impunito. Occorre confrontarsi anche con le opposizioni per portare la lotta direttamente al cuore del nemico, che è la camorra. Ritengo in tal senso che la prevenzione, su cui ho puntato molto sin dal giorno del mio insediamento, sia essenziale per educare e sensibilizzare le giovani leve al rispetto degli altri e all'onestà. Abbiamo chiesto alla Prefettura di convocare un Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, perché siamo consapevoli che questa giornata di festa rappresentava anche per molti un'occasione per sfidare le istituzioni. Purtroppo il nostro appello è stato ignorato. I falò dell'Immacolata sono illegali, distruggono l'ambiente e danneggiano le strade. E poi accade che un episodio così turpe finisca per coprire di vergogna l'immagine della nostra città. I responsabili - conclude Scafarto - vanno individuati e consegnati alla giustizia. Da lunedì sarò presente tutti i giorni presso il Circolo della Legalità per sostenere e supportare i cittadini che intendono denunciare atti illeciti e confrontarsi con me”.