Il sindaco Giuseppe Balzano ha celebrato stamattina in piazza Pace a Boscoreale la Festa della Repubblica, con la deposizione di una corona di alloro al monumento dedicato ai caduti di tutte le guerre.
Nel suo intervento, il sindaco Balzano ha ricordato la storia di questo giorno: «Oggi è la Festa della Repubblica, il giorno in cui, nel 1946, gli italiani fecero la loro scelta tra Monarchia e Repubblica, votando per la prima volta a suffragio universale. Quel giorno gli italiani decisero il futuro della nostra Nazione, dando il via al processo democratico che avrebbe, diciotto mesi più tardi, visto la nascita della Costituzione, la legge su cui è fondata la nostra Repubblica”. Richiamando i valori fondanti della Carta Costituzionale, il primo cittadino ha detto “Nella Carta Costituzionale c’è la nostra storia, il nostro passato, le nostre speranze, il nostro futuro. C’è il dolore di una guerra atroce ma c’è anche la rinascita dalle macerie che ha spinto le generazioni che ci hanno preceduto a ricostruire mattone per mattone, pezzo per pezzo, il nostro Paese. Sarebbe auspicabile ritrovare quello spirito unitario e collaborativo che i padri Costituenti ci hanno trasmesso e di cui ancora oggi possiamo beneficiare grazie a un lascito straordinario e incredibilmente moderno come la nostra Costituzione, con l’auspicio di essere capaci di mantenerla nella sua autorevolezza e di farla evolvere in linea con le esigenze della società moderna, senza alterarne i principi”.
Il sindaco Balzano ha posto l’accento anche sulla necessità di creare lavoro e sviluppo “C’è bisogno del lavoro di tutti, ci attendono sfide molto importanti, decisive per il progresso dell’Italia, a partire dalla ripresa occupazionale, affinché vengano date uguali possibilità a tutti di migliorare le proprie condizioni di vita e vengano eliminate le differenze economiche e sociali che, purtroppo, caratterizzano ancora la società in cui viviamo. Solo l’esercizio continuo del confronto e del dialogo tra forze politiche e parti sociali può tracciare la strada per il cambiamento e per lo sviluppo: ora, come non mai, occorre rigettare con forza l’eventualità che la discordia e la mancanza del senso dello Stato possano indebolire tutte le conquiste della nostra democrazia”.