"Lady crack" rimessa in libertà. I fiumi di droga nelle mani delle nuove donne dello spaccio, casalinghe di facciata, spacciatrici di professione. Ad ottobre scorso era scattata un'operazione nella periferia di Boscoreale, zona Marchesa, dove veniva segnalata una signora che vendeva crack dalle grate di una finestra, una sorta di "McDonald's" della cocaina.
La pusher fu arrestata, colta in flagranza mentre cedeva delle dosi ad alcuni acquirenti che accorrevano alla Marchesa da tutti i paesi vesuviani. A. M., soprannominata Tina, la signora della droga, fu bloccata mentre confezionava le dosi, aiutata dai figli minorenni. Lo spaccio continuava senza sosta 24 ore su 24. Sarebbe stata lei, stando a quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, a gestire un fiorente spaccio di cocaina nel Comune vesuviano. I militari rinvennero droga persino nei barattoli delle confetture e sulla tavola della cucina. Cocaina ovunque.
Il maggior quantitativo fu gettato nello sciacquone da una figlia minore che faceva parte della catena di distribuzione. Dopo pochi mesi di detenzione ai domiciliari, la donna ritorna libera. La Corte di Appello, infatti, ha scarcerato - su richiesta degli avvocati Francesco Schettino e Gennaro De Gennaro - la pusher, ritenuta affiliata al clan Aquino-Annunziata di Boscoreale, nonostante il parere negativo della Procura Generale che la indicava come soggetto pericoloso dal punto di vista sociale.
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