Si è tenuta questa mattina, presso la sede del Consiglio Regionale della Campania, dinanzi alla VI Commissione Consiliare Permanente Cultura, l'audizione avente ad oggetto l'interramento delle ville romane di Cava Ranieri a Terzigno.
Presenti il sindaco della cittadina vesuviana, Francesco Ranieri, la dott.ssa Caterina Cicirelli della Soprintendenza di Pompei, gli esponenti del Comitato Pro Parco Archeologico di Cava Ranieri e il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli (Verdi).
Il primo a prendere la parola è stato il sindaco di Terzigno. «Non capisco perché vengo chiamato in audizione, sono soggetto a continui attacchi - ha spiegato -. L'interro è stato disposto per custodire le ville. Il Comune di Terzigno ha presentato un progetto, che a breve dovrebbe essere finanziato, di Parco Archeologico. Parliamo di una problematica che non esiste».
I membri della Commissione hanno subito chiarito: «Non abbiamo fatto reato di lesa maestà, vogliamo solo apprendere la questione».
Il sindaco ha poi spiegato di riferirsi a presunti attacchi a mezzo stampa e da parte degli attivisti.
La dott.ssa Cicirelli ha ribadito il concetto che le ville sono state interrate per tutela, mentre la valorizzazione compete agli enti civili.
Gennaro Barbato, del Comitato Pro Parco, ha poi spiegato: «Noi non offendiamo nessuno, chiediamo semplicemente la valorizzazione di un sito unico al mondo perché per Cava Ranieri non è stato fatto mai niente. La cultura non va interrata e noi non facciamo polemiche ma portiamo avanti proposte».
Queste le richieste del Comitato Pro Parco Archeologico di Terzigno: «Chiediamo una variante al progetto della Sogesid di 47,449,00 euro da destinare non all'assistenza archeologica (15.000 euro), non alle indagini G.P.R. (18381,46 euro), non ai sondaggi (7.558,24 euro) e alle trincee archeologiche (6.510,24 euro), ma alla copertura di Villa 2 per renderla immediatamente visitabile, e l'acquisizione o l'esproprio da parte del Comune o del Ministero della Cultura di Cava Ranieri».
«Diamo inoltre dei consigli all'attuale amministrazione per quanto riguarda l'allestimento del Mostra che dovrebbe essere inaugurata entro aprile 2017: oltre agli ori e agli affreschi di Terzigno, chiediamo che vengano esposti 50 reperti del villaggio protostorico di Longola (a Poggiomarino, ndr), il Capitello dell'Imperatore rinvenuto tra Ottaviano e Nola, il mosaico della Villa del Console o Seggiari (esposto attualmente nella palestra di Scavi di Ercolano) e la macina di Montevergine di Ottaviano».
Per ultimo è intervenuto Francesco Emilio Borrelli: «L'operato dei Comitati va sempre apprezzato perchè ci stimola a fare meglio. A Cava Ranieri sono andato perchè era crollato il tetto di una delle ville, vuol dire che tutta questa attenzione da parte della Soprintendenza non c'è stata. Vogliamo capire che intenzioni ha la Soprintendenza rispetto a un bene che finora non ha saputo valorizzare».
La Commissione ha manifestato in conclusione l'intenzione di voler acquisire ulteriori elementi utili a conoscere la problematica.
(comunicato)