Interramento delle ville romane di Cava Ranieri a Terzigno, il senatore di ALA (Alleanza LiberalPopolare Autonomie) Domenico Auricchio interroga il ministro dei Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini per chiedere «chiarezza sulla gestione della vicenda».
«Delle quattro ville distrutte dall'eruzione del 79 d.C., scoperte a cava Ranieri - scrive l'ex sindaco di Terzigno - soltanto tre sono state parzialmente scavate», con il rinvenimento di importantissimi reperti archeologici. «Vere e proprie aziende vinicole - prosegue il parlamentare - le domus di Cava Ranieri sorgono su terrazze naturali alle pendici del Vesuvio; e il loro allineamento lascia supporre che si distribuissero in prossimità di una strada e di assi viari minori su essa convergenti, ipoteticamente la via da Pompei a Nola, del cui percorso non si conoscono ancora tracce».
Ebbene, sbotta ancora il senatore, «giorni fa tali ville sono state interrate su disposizione della Soprintendenza di Pompei». Il tutto «all'insaputa della popolazione, che ha protestato energicamente, organizzando perfino cortei e sit-in».
«Per realizzare l'interramento - rivela Auricchio - sono stati spesi ben 70 mila euro che avrebbero potuto essere utilizzati diversamente, magari per realizzare opere di protezione dei reperti e cominciare ad organizzare la fruizione dei siti per i visitatori. Considerato - conclude il parlamentare di ALA - che l'operazione di interramento rappresenta un incondivisibile occultamento della storia e delle origini di Terzigno e di Cava Ranieri, nonché una vanificazione degli sforzi fatti finora per portare alla luce tale patrimonio», si chiede al ministro Franceschini se «è a conoscenza di quanto avvenuto» e «quali azioni intenda porre in essere affinché, al contrario, si porti utilmente alla luce il patrimonio archeologico di indubitabile interesse, che merita di essere conosciuto nel mondo».
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