A cura della Redazione
Pregiudicati ed insospettabili dediti alle rapine di Rolex di valore, sono stati arrestati dalla polizia di Pompei dopo unaccurata e tempestiva indagine che ha consentito di recuperare gran parte della refurtiva di una rapina perpetrata presso un bar di via Aldo Moro a Pompei. Una brillante indagine della Polizia di Stato di Pompei ha consentito al GIP della Procura di Torre Annunziata di emettere un provvedimento per la disposizione di misure cautelari personali a carico di Tommaso Esposito, nato a Massa di Somma, di 26 anni, pregiudicato (custodia cautelare in carcere), Vincenzo Esposito, nato a Cercola, di 50 anni, anch´egli pregiudicato e sottoposto alla custodia cautelare in carcere. Simone Langella, nato a Castellammare di Stabia, di 35 anni, incensurato (custodia cautelare agli arresti domiciliari), Pasquale Sicignano, nato a Castellammare di Stabia, di 46 anni, pregiudicato (custodia cautelare agli arresti domiciliari). Le indagini sono partite nel mese di febbraio 2015, dopo una rapina messa a segno a Pompei nei confronti di due persone presso un bar della locale via Aldo Moro ad opera di due uomini con volto coperto, uno dei quali era armato di pistola. I delinquenti si impossessarono di telefoni cellulari, denaro ed orologi di ingente valore marchio Rolex completi di certificato di garanzia. Su quella rapina indagò la P.S. di Pompei, diretta dal vicequestore Maria Rosaria Romano, che accertò che due degli indagati (Langella e Sicignano) avevano organizzato una "trappola" per incastrare le loro vittime rapinate violentemente da complici che successivamente si liberavano della refurtiva cedendola a privati intenditori ed a rivenditori specializzati. La tempestività dellapertura dellindagine consentiva di rintracciare parzialmente la refurtiva che era stata già immessa sul mercato, non solo locale. Sono stati recuperati nei comuni di Roma, Torre del Greco e Napoli cinque Rolex del valore stimato di 17.200 euro, ed un cellulare. La ricostruzione delle rapine sulla base degli elementi forniti dalle parti offese, nonché le intercettazioni telefoniche e ambientali basate sulle medesime ed i numerosi riscontri dei dati informativi acquisiti, ha permesso di identificare gli autori del reato, tra i quali anche "insospettabili" che avevano partecipato alla rapina insieme a complici dotati di plurimi precedenti penali specifici.
MARIO CARDONE
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