Riapertura del pronto soccorso dell’ospedale di Boscotrecase: il Circolo del PD di Torre Annunziata partecipa alla manifestazione in programma sabato 25 gennaio con partenza del corteo alle ore 10,00 da piazza Nicotera.
“Siamo persuasi che la sensibilizzazione delle comunità vesuviane e la mobilitazione sociale in corso - si legge in una nota a firma del segretario cittadino Ciro Passeggia - continuerà a trovare un forte alleato, attivo e credibile, nelle Amministrazioni delle città interessate che hanno il dovere di sollecitare in modo deciso, anche con forme di lotta più incisive, sia il versante manageriale che quello istituzionale (e di governo). La rilevante distanza dai presidi che dispongono di unità operative di emergenza e l’obiettiva crescita dei flussi di traffico (in particolare a Torre Annunziata per effetto dell’apertura del nuovo centro commerciale di via Plinio) rendono, se possibile, ancora più urgente la scelta di riaprire il pronto soccorso”.
Poi la nota si focalizza sulla scarsità del personale medico e paramedico che bloccherebbe, a quanto si dice, l’apertura del pronto soccorse nell’ospedale Sant’Anna e SS. Maria della Neve. A tal proposito il Pd cittadino avanza alcune proposte per superare l’ostacolo.
“La scarsa disponibilità di personale medico e paramedico non può costituire una motivazione che impedisce o produce un ulteriore differimento della soluzione del problema - continua la nota - A situazioni straordinarie si risponde con misure straordinarie. Non va esclusa dal novero delle possibili soluzioni l’ipotesi di utilizzare quote limitate di orario del personale impegnato in altri reparti (a beneficio del pronto soccorso) o, persino, l’estrema ratio di un eventuale conferimento temporaneo del servizio attraverso un affidamento esterno: non abbiamo la velleità di formalizzare soluzioni su un tema così complesso e delicato e non vogliamo sottacere l’esistenza di oggettivi problemi. Ma è tempo di dare risposte certe alle nostre comunità. Prima di ogni cosa, vengono le esigenze ed i bisogni della nostra gente”.