A cura della Redazione
LApreamare licenzia 75 dipendenti e i lavoratori indicono lapertura di una assemblea permanente fuori ai cancelli della fabbrica, in attesa di presentare una denuncia alla Prefettura il prossimo 7 febbraio, per vederci chiaro nella vicenda. Si fa sempre più incandescente il fronte del lavoro a Torre Annunziata. La crisi non ha risparmiato neanche il polo nautico, considerato il possibile volano per una rinascita economica e sociale nella città oplontina. Ieri mattina i primi operai della fabbrica di via Terragneta hanno ricevuto la lettera dellazienda. Inequivocabile il messaggio: licenziamento entro il primo giorno di febbraio. Dopo aver ampiamente annunciato il provvedimento, lazienda è passata ai fatti motivando la scelta con la riduzione delle commesse a favore di una delle imprese nautiche più importanti. I sindacati sostengono però che la decisione della proprietà sia del tutto incomprensibile ed illegittima, dal momento che si sarebbe potuto aspettare qualche altro anno per valutare landamento del mercato. Ma le stesse sigle sindacali, vogliono vederci chiaro sulla intera vicenda legata al contratto darea torrese stabile siglato con la Tess. Un piccolo fallimento per un settore che doveva rappresentare anche grazie ai finanziamenti regionali, il volano per il rilancio delleconomia a Torre Annunziata. Lisola felice in un panorama lavorativo deprimente. Doveva rappresentare una boccata dossigeno per i tantissimi disoccupati della città. Si preannunciava come la più significativa iniziativa regionale del settore. Il polo nautico fortemente voluto a Torre Annunziata nella zona industriale di via Terragneta, circa tre anni fa da un consorzio di quattordici aziende, tra cantieri, numerosi rivenditori e società di servizi, con un investimento di oltre trenta milioni di euro, si preannunciava come la più significativa iniziativa regionale del settore. Attese invano anche le opere e le infrastrutture destinate al settore: Una su tutte la famosa vasca dalaggio vero motivo di attrazione degli imprenditori arrivati in città, e mai realizzata. Oggi, a distanza di tre anni, a parte qualche piccola eccezione, il polo nautico è praticamente in ginocchio. Ieri mattina la conferma, arrivata sotto forma di lettere di licenziamento. Gli operai però, appoggiati dai sindacati non ci stanno e dichiarano guerra ad oltranza allazienda: Stiamo parlando - dice Antonio Carotenuto, segretario provinciale della Fillea Cigl Napoli - di una azienda nata con i fondi dello Stato e della Regione. 40 milioni di euro per il contratto darea torrese stabiese. La grande anomalia è proprio questa: Come si può pensare di licenziare quando la stessa proprietà si era impegnata a non decretare lesubero? Nonostante gli ammortizzatori sociali loro non hanno accettato le nostre proposte. Strano perché lazienda ha avuto fondi pubblici, e oggi dovrebbe essere disponibile a qualunque soluzione Invece - conclude - ci troviamo di fronte ad un muro di gomma. Speriamo che la prefettura possa evitare quella che definiamo una vera e propria tragedia.
MAURIZIO SANNINO
(dal settimanale TorreSette del 3 febbraio 2012)