A cura della Redazione

Quattrocentomila persone, 250mila a Piazza San Pietro e dintorni e 150mila lungo il percorso fino a Santa Maria Maggior per dare l'ultimo saluto a Papa Francesco. Mentre sono state 249 le delegazioni presenti ai funerali. Lo si apprende dal prefetto di Roma Lamberto Giannini. Nel 2005, in occasione delle esequie di Giovanni Paolo II, erano presenti 169 delegazioni.

Ci sono i grandi della terra e gli ultimi, ci sono gli anziani e gli scanzonati ragazzi del Giubileo. C'è suor Ana Rosa Sivori, la cugina arrivata dalla Thailandia, e gli amici di Buenos Aires; e ancora re e regine del mondo. Attorno a quella semplice bara di legno, con una croce bianca e lo stemma episcopale, ci sono proprio "todos, todos, todos", "tutti, tutti, tutti", come ripeteva Francesco sognando fino all'ultimo giorno una Chiesa con le braccia sempre aperte. Tanta gente poi lo piange perché sa di avere perso una voce instancabile per la pace.

Per questo i fedeli applaudono a lungo quando il cardinale Giovanni Battita Re lo ricorda nell'omelia: "Papa Francesco ha incessantemente elevata la sua voce implorando la pace" perché la guerra, proprio come ripeteva Bergoglio, "è per tutti sempre una dolorosa e tragica sconfitta".

E ai funerali del Papa della pace il mondo assiste ad un faccia a faccia, in basilica, una specie di ultimo miracolo del Papa, tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky; "un incontro produttivo", fanno sapere i protagonisti. Dopo l'argentino Javier Milei, il posto d'onore è per la delegazione italiana, guidata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura, e dalla premier Giorgia Meloni. Ma, tra gli italiani, ci sono anche Mario Draghi, alcuni leader dell'opposizione, i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil a rendere l'ultimo omaggio al Papa argentino.

l funerale dura un paio d'ore: il rito era stato snellito dallo stesso Francesco in previsione dell'arrivo di questo giorno. Ma è stata in ogni caso una celebrazione solenne e commovente, con la processione della bara portata dai sediari, le litanie dei santi, il canto in greco delle Chiese orientali, letture e preghiere lette in tante lingue. A rompere il ritmo millenario della liturgia sono solo gli applausi, lunghi e sentiti. Un modo semplice di salutare quel Papa che ha aperto i cuori anche di molti non credenti.

Alla fine del funerale il feretro di Francesco viene portato in basilica e poi fuori dalla Porta della Preghiera, quella che ha utilizzato fino a domenica per entrare e uscire dalla basilica, la più vicina a Casa Santa Marta dove ha abitato per dodici anni.