Le forti piogge abbattutesi in Sicilia hanno colpito principalmente l’area jonica del Catanese interessando in particolar modo le zone di Riposto e Torre Archirafi: le strade si sono trasformate in fiumi e l’acqua ha travolto tutto quanto incontrato.
Straripato il torrente Babbo, il fiume d’acqua ha trascinato a mare tutto ciò che ha incontrato. Allagate le abitazioni, la locale fascia di costa che normalmente ospita barche ha accolto auto e detriti di ogni genere. Sui social imperversano le immagini della devastazioni; la notizia più importante in questa ulteriore tragedia che trova il suo fondamento nel cambiamento del clima, sta nel fatto che non si registrano feriti né dispersi.
Attivato il Centro Coordinamento soccorsi da parte della Prefettura, il bollettino meteo sembra prefigurare una diminuzione della violenta ondata di maltempo. Perdura comunque lo stato di allerta ed il maltempo sembra spostarsi in altre aree del nostro Paese.
Dobbiamo orami rapportarci in maniera diversa con questi eventi che, sempre più spesso, ci pongono davanti a riflessioni sul cambiamento climatico di natura antropica e nuovo concetto di prevenzione che evidentemente non riesce a decollare, per le evidenti implicazioni economico-sociali di difficile soluzione.