I gruppi nel neo eletto Europarlamento sono otto, ovvero uno in più rispetto alla precedente legislatura e questo, a seguito della ridistribuzione dei parlamentari di destra.

Il gruppo più numeroso, con 188 membri, è rappresentato dal Ppe, di cui fa parte anche Forza Italia. Il secondo gruppo, con 136 componenti, è composto dai Socialisti e Democratici, e ne fa parte il PD. Il terzo gruppo è composto dai Patrioti per l'Europa, la nuova creazione del premier ungherese Viktor Orbán, con 84 eurodeputati tra i quali ci sono anche leghisti ed esponenti del Rassemblement National francese. Con 78 europarlamentari si compone il quarto gruppo dei Conservatori e riformisti europei -Ecr-, tra i cui esponenti ci sono gli eurodeputati di Fratelli d'Italia. Il quinto gruppo e composto da Renew Europe, con 77 membri, che vede tra le sue fila i sostenitori di Emmanuel Macron. Seguono con 53 eurodeputati Verdi/Alleanza Verdi e Sinistra, The Left, con 46 membri, al quale hanno aderito anche gli eletti del M5stelle e, infine, Europa delle nazioni sovrane –Esn-, con 25 membri, che rappresenta una componente di estrema destra.

L’eterogeneità della compagine parlamentare connessa alla presenza di eletti che non hanno ancora formalizzato l’adesione ad un gruppo, lasciavano prefigurare possibili scenari.

Ed ecco, invece, che nella prima sessione plenaria della nuova legislatura, l'eurodeputata maltese Roberta Metsola (Ppe) è stata rieletta Presidente del Parlamento europeo con 562 voti, ben più ampia dei 312 che rappresentavano la maggioranza assoluta.

Diverse le citazioni richiamate dalla Presidente, nel suo discorso dopo le rielezione, che hanno interessato esponenti del nostro Paese; dal richiamo ai valori del fondatore della Democrazia Cristiana ed ex presidente del Parlamento europeo, Alcide de Gasperi, al ricordo di nobili servitori dello Stato come Falcone e Borsellino ed al memoria di Davide Sassoli. A difesa delle donne, troppe ancora vittime di abusi, è citata anche Giulia Cecchettin. Collocazione dell’Unione Europea a difenda della pace e della libertà al fianco di Kiev, spinta sul diritto d’iniziativa legislativa del Parlamento Europeo e il superamento di una politica fatta di sole contrapposizioni ideologiche, rappresentano gli altri temi di attenzione della rieletta Presidente.   

Ed ora le attenzioni passano all’elezione del Presidente della Commissione Europea: qui l’uscente Von der Leyen è alla ricerca dei possibili equilibri che consentano la sua conferma.