Per la prima volta un documentario ricostruisce il naufragio della Costa Concordia, in memoria delle 32 vittime.
Un documentario di produzione italo-tedesca Zeitsprung Produktion, con Rai Documentari e Sky Studios, è stato trasmesso in prima visione, alle 21,30, su Rai 2, giovedì 13 gennaio, a 10 anni esatti dal tragico evento.
Era il 2012 quando si consumò la tragedia della nave da crociera Costa Concordia, sotto il comando di Francesco Schettino, costata la vita a 32 persone.
Con interviste, ricostruzioni e materiale video e audio inedito, “Cronaca di un disastro” ripercorre dettagliatamente gli eventi di quella sera di 10 anni fa.
La nave, partita da circa 2 ore da Civitavecchia e diretta a Savona con a bordo 4.229 persone, alle 21,45 urta uno scoglio in prossimità dell’isola del Giglio.
Protagonista del documentario è il comandante Francesco Schettino, ritenuto il responsabile della tragedia, che ordinò al suo equipaggio di fare il tradizionale inchino all’isola del Giglio. Il timoniere, mal interpretando gli ordini del comandante, con una manovra sbagliata, urtò uno scoglio provocando uno squarcio di 70 metri di lunghezza.
Una nave enorme, festosa e luminosissima, a detta di chi la vide dalla costa dell’isola, divenne ben presto una sagoma buia, una nave fantasma, alla deriva lungo le coste.
Video amatoriali, testimonianze, ricostruzioni con attori fanno rivivere al pubblico quelle che sembravano essere le scene del Titanic, una nave che imbarca acqua, passeggeri in preda al panico, scialuppe non sufficienti per tutti. E alla fine, resta la rabbia.
La Concordia non era in mare aperto, la Concordia era vicina all’isola, su un fondale basso. E’ la “Cronaca di un disastro” che si sarebbe potuto evitare, con 32 vittime, tra cui una bambina di 5 anni, che non hanno più fatto ritorno a casa. Tra le parole dell’accusa e quelle della difesa, è Schettino che ritorna sotto i riflettori, un uomo considerato dagli inquirenti pieno di sé, il quale fino all’ultimo ha cercato di salvare la sua immagine e la sua reputazione, dimenticandosi completamente della sua nave, dei passeggeri e di dirigere le operazioni di salvataggio.
Schettino, per la sua negligenza, è stato condannato a 16 anni di reclusione che sta scontando nel carcere di Rebibbia.
Nel frattempo, gli abitanti dell’isola del Giglio, hanno celebrato il loro “giorno della memoria”, lanciando fiori e rose in mare, in commemorazione delle vittime di quel tragico 13 gennaio 2012.