A cura della Redazione

Ennesima offensiva delle forze dellordine nei confronti delle coltivazioni abusive di mitili nel porto di Torre Annunziata e contro la commercializzazione di prodotti ittici in cattivo stato di conservazione.
Lincremento dei casi di epatite riscontrati sul territorio campano mantiene alto il livello di allerta da parte delle autorità nei confronti dellillecita commercializzazione dei prodotti ittici.
Nel quadro del più ampio progetto di tutela della salute pubblica, si inserisce a pieno titolo loperazione di stamattina denominata ESTATE TRANQUILLA con la quale i militari della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza oplontina hanno intensificato i controlli tesi ad individuare la presenza di coltivazioni abusive di mitili nelle acque notoriamente inquinate del porto.
Alle prime luci dellalba allinterno del porto di Torre Annunziata è scattata loperazione diretta a smantellare le coltivazioni di mitili precedentemente individuate.
Per lesecuzione delloperazione sono stati impiegati circa 40 militari, 4 unità navali e 4 pattuglie di terra. In particolare sono intervenuti i Nucleo Subacquei della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza alla sede di Napoli. Alle ore 06.00 i militari della G.d.F. e della Capitaneria oplontina hanno predisposto un cordone di sicurezza allesterno dellarea portuale, molo di Ponente per garantire il tranquillo svolgimento delle operazioni di recupero.
Nello specchio acqueo antistante il molo di Ponente, con lausilio delle unità navali MM/VV CP 532 e GC B63 provenienti della Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia e di Sorrento, nonché due unità della Stazione Navale dipendenti dal Reparto Operativo Aereonavale della Guardia di Finanza di Napoli e del personale a terra sono stati smantellati numerosi filari con trecce di cozze, vongole, fasolari e ostriche in cassette di plastica pronte per essere immesse sul mercato, pur essendo in cattivo stato di conservazione.
Lampio specchio acqueo antistante il Molo di Ponente era stato oggetto di precedente attenta investigazione da parte degli uomini della capitaneria che avevano individuato un considerevole quantitativo di filari immersi nelle acque inquinate del porto. I frutti di mare erano depositati in ceste di plastica mantenute a circa due metri di profondità con galleggianti semisommersi e grosse cime. Grazie allabile opera dei sommozzatori della guardia costiera e delle fiamme gialle venivano rimossi, portati in banchina e successivamente venivano imbarcati sulle motovedette per il successivo affondamento in mare. Loperazione abilmente coordinata dal Comandante della Capitaneria Tenente di Vascello(CP) Gennaro FUSCO e dal Capitano Marco Volpe Comandante del Nucleo Operativo e dal Capitano Vincenzo Basile Comandante la Sezione Unità Navali G.d.F. di Napoli, ha visto impegnati numerosi militari nel difficile compito di recuperare i pesanti filari di mitili e frutti di mare.
I militari sono stati coadiuvati dai responsabili dellASL NA05, distretto 84, anchessi da sempre impegnati a combattere lillecita attività di coltivazione e vendita abusiva di frutti di mare e pesce in cattivo stato di conservazione.
Lintera operazione si è conclusa pertanto alle 10.30 circa con diversi sequestri, a carico di ignoti, di circa 40 tonnellate di prodotto dellillecita attività di molluschicoltura insistente in acque inquinate, e quindi, potenziali vettori del virus dellepatite per i consumatori finali. Tutto il materiale è stato distrutto su autorizzazione della Procura della Repubblica mediante affondamento al largo del porto dei frutti di mare in argomento e conferimento in discarica speciale del materiale plastico e delle cime.
La Guardia Costiera ribadisce con forza che il fine ultimo di tali importanti operazioni è quello di dare un segnale di legalità in un territorio straziato da tanti problemi dove criminali senza alcuno scrupolo immettono in commercio prodotti potenzialmente nocivi per la salute, senza preoccuparsi minimamente dei gravi danni che arrecano con il loro operato.
Comunicato Stampa