Tra i famosi personaggi torresi che hanno dato lustro alla nostra città, c’è stato un giurista che ha contribuito, insieme al ministro Giovanni Nicotera e al sindaco Vincenzo Gambardella, ad ampliare i confini di Torre Annunziata.

E’ Mauro Morrone, parlamentare del nostro collegio per due legislature, illustre magistrato e ottimo oratore. Nacque a Torre Annunziata, alla “Strada San Gennaro” , l’attuale corso Garibaldi, alle 10 del mattino del 6 marzo 1812 (e non 1811, come riportato in qualche testo locale o 12 marzo su Wikipedia). Lo dichiarò al Comune, alle ore 17 dello stesso giorno, il padre Pasquale, di 38 anni, negoziante semolaro, davanti al sindaco di Gioacchinopoli (come si chiamava allora Torre Annunziata) Luigi Maria Gargano, che lo registrò con l’atto 85.

La madre di Mauro era Anastasia Nappi, di anni 28, e i genitori diedero al neonato anche i nomi di Vincenzo e Giorgio.

Laureatosi in giurisprudenza, Mauro Morrone intraprese la carriera di magistrato e fu primo presidente della Corte di Appello di Napoli. Parlamentare insigne, fu eletto nel 1877 presidente della commissione per la Riforma del Parlamento. In quello stesso anno fu fautore dell’annessione delle borgate Oncino e Grazie a Torre Annunziata, fino ad allora appartenenti rispettivamente a Boscotrecase e Boscoreale. Ma Mauro Morrone era anche un grande esperto di diritto, infatti scrisse due opere “Il diritto marittimo del Regno d’Italia” e “Storia del diritto marittimo”, oltre a numerosi altri libri su vari argomenti, tra cui una traduzione dall’inglese del poema “L’isola segreta” di Lord Byron.

Mori a Napoli il 9 febbraio 1888, e sulla sua tomba fu incisa la seguente epigrafe “Al Comm. Mauro Morrone giureconsulto insigne che nel foro e nel Parlamento Italiano con gli scritti e con la parola illustrò Torre Annunziata”.

In suo nome l’amministrazione comunale di Torre Annunziata intitolò, agli inizi del Novecento, vico Vincenzo Casillo (la strada, nella foto, di collegamento tra via del Popolo, attuale corso Umberto I e traversa Maresca), che questo sacerdote aveva voluto costruire a sue spese alcuni anni prima.

Manca una foto di Mauro Morrone, introvabile negli archivi storici e su internet.