Tecnica consolidata e tristemente famosa. Vi rubano (facciamo tutti i debiti scongiuri) e nel pomeriggio arriva una chiamata anonima. “Se vuoi l’auto mi devi dare tot soldi”. E’ il “cavallo di ritorno” e la vittima si trova davanti a due possibilità. Accettare la richiesta estorsiva entrando così in un sistema subdolo e senza via di ritorno o denunciare.
In questa scelta è ovvio ricordare che ci sono un’infinità di variabili che la vittima deve affrontare.
L’auto non è assicurata contro il furto, ogni mese si sbarca il lunario e un’altra auto proprio non ce la si può permettere, quell’auto rubata vale tantissimo anche da un punto di vista affettivo, e così via. Situazioni comprensibili ma che fanno entrare la vittima in un vortice senza ritorno perché una volta sottomessi alla volontà del ladro si dà una sorta di carta bianca a farli ritornare qualora abbiano bisogno di altri soldi.
E’ per questo che a Villaricca una persona non si è chinata ai soprusi e quando ha ricevuto quella famosa chiamata anonima dopo che gli avevano rubato la Fiat Panda ha deciso di chiedere aiuto ai carabinieri.
I militari della Stazione di Qualiano raccolgono la denuncia e organizzano un servizio ad hoc insieme ai carabinieri della sezione operativa della Compagnia di Giugliano in Campania. L’incontro per lo scambio 1.200 euro – auto è stato concordato. Luogo dell’incontro il cimitero di Villaricca. Lì però ci sono anche i carabinieri che dopo aver assistito allo scambio e dopo un inseguimento di 5 chilometri bloccano l’estorsore.
L’uomo – si tratta del 20enne Angelo Kurteshi, di Mugnano di Napoli e già noto alle forze dell’ordine – alla fine si dimostra collaborativo e dice ai carabinieri dove si trova l’auto rubata.
L’auto viene così recuperata e restituita al legittimo proprietario.
L’arrestato deve rispondere di tentata estorsione, furto e resistenza a pubblico ufficiale ed è stato trasferito in carcere su disposizione delle Procura di Napoli nord ed è in attesa di giudizio.