Sono nove i giovani raggiunti da una misura cautelare personale nell'ambito dell'inchiesta sulle violenze sessuali perpetrate al Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli, ai danni di due cuginette di 10 e 12 anni. Episodi che hanno smosso e non poco le coscienze dei cittadini ma anche delle Istituzioni, che finalmente hanno deciso di agire inviando uomini e mezzi delle forze dell'ordine in una enclave dove la criminalità - organizzata e non - la fa da padrona, unitamente al degrado sociale ed economico che rende soprattutto i giovani "permeabili" a condotte illecite.
I provvedimenti scaturiscono dalle investigazioni condotte dall'Arma dei Carabinieri sotto il coordinamento delle Procure per i Minorenni di Napoli e di Napoli Nord. Gli indagati sono tre 14enni, un 15enne, due 16enni. Un altro ha compiuto 18 anni dopo i fatti che gli vengono contestati. Gli altri due, come detto, sono maggiorenni.
Due le ordinanze emesse dai Gip dei due Tribunali: una a carico di due maggiorenni, l'altra invece nei confronti di sette minorenni, accusati di essere gli "orchi" che hanno stuprato le bambine.
L'indagine è partita dalle denunce presentate dal padre di una bambina e dalla madre dell'altra. Secondo quanto emerge, gli abusi che avrebbero subito le vittime sarebbero stati «innumerevoli» e avvenuti tra giugno e luglio scorsi. Le violenze si sarebbero consumate in diversi luoghi della zona, per lo più fatiscenti, degradati e abbandonati, sequestrati dai militari dell'Arma. Il timore, poi, dei genitori era anche quello che i video avrebbero potuto essere diffusi sui social.
Fondamentali sono state le analisi dei telefonini sequestrati agli indagati, sui quali sono stati rinvenuti anche dei video, nonché aver ascoltato le due bambine (per le quali poi è stata attivata la procedura di messa in protezione, insieme alle loro famiglie, con i Servizi Sociali), che avrebbero riconosciuto in foto i presunti autori delle violenze e descritto i loro ruoli.
Gli inquirenti hanno inoltre evidenziato che sulle due bimbe sarebbero stati esercitati ricatti ed intimidazioni al fine di non rivelare nulla di quanto accaduto, nonché minacce all'atto degli abusi con coltelli e tirapugni.
Quello che ne viene fuori in questa storia orribile, in ogni caso, è una realtà agghiacciante e cruda, difficile da metabolizzare per chi non è coinvolto, figuriamoci per chi l'ha vissuta in prima persona.
Gli arresti giungono in una giornata in cui la Polizia di Stato ha allestito, proprio al Parco Verde, il Villaggio della Legalità, incontrando oltre mille studenti. I poliziotti della Polizia postale, Stradale, Ferroviaria, Scientifica, artificieri, cinofili, i Nibbio e gli atleti delle Fiamme Oro hanno incontrato i giovani che hanno potuto partecipare a laboratori ed attività educative. In particolare, i ragazzi sono stati informati sui rischi della Rete, sul cyberbullismo e sui pericoli della guida in stato di alterazione da alcol e droghe.
Presenti anche il prefetto di Napoli, Claudio Palomba, e il questore Maurizio Agricola, che hanno incontrato don Maurizio Patriciello nella parrocchia del Sacro Cuore di Caivano,