Violenza privata e tentata estorsione. In manette due affiliati al clan Puca di Sant'Antimo. Sono stati arrestati dai carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna dopo indagini coordinate dalla DDA. I reati contestati sono aggravati dalla circostanza di appartenere al al sodalizio criminale, nonché dall'essersi avvalsi della forza intimidatrice proveniente dall’evocata appartenenza a tale organizzazione al fine di agevolarne le attività.
L’indagine ha consentito di ricostruire nel dettaglio le articolate dinamiche estorsive perpetrate da Lorenzo Puca, esponente di spicco dell’omonimo gruppo, figlio di Pasquale «‘o minorenne», storico capo del sodalizio.
E' emersa, inoltre, la partecipazione nella condotta estorsiva di un imprenditore edile che ha svolto il ruolo di «intermediario» essendo colui che, per conto di Lorenzo Puca, ha organizzato alcuni incontri con le vittime taglieggiate per costringerle a vendere sei appartamenti a una società scelta dal clan nonché a cedere a Puca ulteriori tre appartamenti e la somma di 25mila euro.
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