Con una serata di grande danza internazionale, costruita su musica di Richard Wagner, ha preso il via, lo scorso 20 giugno, il Ravello Festival, che come una grande composizione circolare, celebrerà il proprio nume tutelare anche nella serata di chiusura, il 5 settembre, consacrata al “Parsifal”.
Tra i due estremi wagneriani troveranno spazio quasi cinquanta eventi che, come da tradizione ormai consolidata, alterneranno contenuti sinfonici e cameristici, repertorio jazz e pop, senza mancare di attenzione al teatro, alle arti visive, agli incontri di parola. Il format del Festival, promosso dal 2003 dalla Fondazione Ravello sulla scia del progetto nato nel 1953, resta quello che, specialmente nell’ultimo quinquennio, si è rivelato più che mai vincente, facendo registrare un trend in costante ascesa per presenza di pubblico e riscontro mediatico.
Il tema conduttore intorno al quale si dipaneranno i due mesi e mezzo della programmazione, disegnata dal direttore artistico Stefano Valanzuolo, è “InCanto”. Nel termine, che Mimmo Paladino ha reso vero e proprio logo con il suo bozzetto dedicato, si confondono per scelta due intenti.