L’estate per il calcio è la stagione anche delle riflessioni. Forse perché il campo viene frequentato di meno e ci si dedica prevalentemente a ricercare idee e progetti per un futuro diverso, possibilmente migliore del passato, in particolare il prossimo. E’ ciò che sta accadendo, più o meno, a Torre Annunziata, città votata al un sacrificio perenne nell’ambito calcistico: affrontare, nel bene e nel male, estati dalla temperatura torrida. L’ultimo, ennesimo fallimento è stato archiviato dalla città non senza polemiche, mugugni e ricerca evanescente di capri espiatori. Ma le qualità dei torresi titolari di atteggiamenti costruttivi, comprendono anche la voglia di riscatto. Immediato e, soprattutto, oculato. Niente voli pindarici, progetti faraonici, spaccare qua e là. Il Savoia potrà ritornare ad esibirsi solo se prevale la consapevolezza dell’umiltà, del rigore, della disciplina, dell’intransigenza, bandendo qualsiasi forma di speculazione ed opportunismo.
E sembra proprio che in questo versante si stiano muovendo i fratelli Alfonso e Vincenzo Schettino. I due tifosissimi torresi stanno tentando di compattare un gruppo di imprenditori con l’obiettivo di iscrivere il Savoia al prossimo campionato di Eccellenza. Un primo, interlocutorio incontro si è svolto ieri e vi hanno partecipato Michele Riggi, Salvatore Carpentieri, Mario e Barbara Balzano, Felicio Ferraro (direttore sportivo di diverse formazioni), Giuseppe Sasso (storico segretario del Savoia), Alessandro Raiola, Salvatore Ferraro (vice presidente della Sarnese), Giuseppe Raiola (staff medico del Savoia) e, in rappresentanza dell’associazione Antica Passione, Ciro Vitagliano e Aniello Sorrentino. L’idea è quella di coinvolgere figure imprenditoriali locali, sponsor e semplici tifosi in un progetto che possa garantire serietà e continuità. Due concetti molto astratti ed indefiniti per diversi avventurieri che continuano ad aver accesso al mondo del calcio.