A cura della Redazione
In tempi non sospetti, Feola aveva avvertito che, soprattutto in avvio di torneo, con la rosa del tutto nuova e con ancora nelle gambe i carichi di lavoro estivi - quindi con una forma fisica giocoforza non al top - non sempre la sua squadra avrebbe potuto esprimersi al meglio. Cera da aspettarsi dunque di assistere ad un Savoia non proprio brillante in qualche partita per diversi ordini di motivi, oltre quelli già citati, e che leventuale vittoria poteva scaturire solo da una giocata singola e di qualità. E successo a Pomigliano. Contro una compagine reduce da tre sconfitte consecutive ed in piena crisi tecnica, con lassoluta necessità di racimolare almeno un punto e perciò coperta come non mai e su un campo trappola, i bianchi hanno faticato parecchio prima di venire a capo dellincontro. Dopo un primo tempo assolutamente anonimo, fatto di tanto inconcludente possesso palla, ci voleva il guizzo di fantasia per sbloccare la gara. Ci ha pensato Tiscione, con Meloni a finalizzare. E va bene così. Scardinato il bunker granata, Scarpa & Co. hanno incanalato la partita secondo i canoni voluti. Poi Feola ci ha messo del suo passando ad un più munito 4-3-3 e indovinando il cambio giusto (Meloni-Del Sorbo) che mette in sicurezza il risultato e permette di rischiare nulla di fronte ad un Pomigliano ormai sulle gambe ed in grado solo di punzecchiare la retroguardia biancoscudata peraltro sul finire di partita. Il Savoia ringrazia, intasca altri tre punti e si colloca in vetta, da solo, dopo appena quattro giornate.
Ma bando ai facili entusiasmi. Il torneo è ancora lunghissimo e, sia pure nella consapevolezza di guidare una squadra molto forte, fa bene il tecnico napoletano a non alimentare pericolose frenesie che minerebbero alla base il certosino lavoro di spogliatoio. La seconda trasferta consecutiva è di quelle da brividi. Si va ad Agropoli contro unavversaria dichiarata per la vittoria finale. E fondata laspettativa di poter godere di un match di alto spessore tecnico, vista la ottima qualità degli attori in campo. Per di più, i locali sono obbligati a fare la partita anche perché viaggiano con un gap di quattro punti non preventivato alla vigilia. La buona prima di Pirozzi, inoltre, autorizza a pensare ad una squadra che ha sollecitamente risolto buona parte dei problemi che laffliggevano pur se, per stessa ammissione del tecnico, occorre ancora qualche partita per valutare le reali potenzialità della compagine cilentana, ladattamento ai nuovi schemi, ai diversi movimenti e meccanismi richiesti. Resta da vedere se il nuovo tecnico ribadirà il 4-3-3 proposto in Calabria e con quali pedine, dal momento che tornano a disposizione Giraldi, che ha scontato la lunga squalifica, e DAttilio, reduce da un infortunio.
Nato nel 1921, lAgropoli Calcio non ha mai varcato la soglia regionale fino alla storico sbarco in IV Serie del torneo di Promozione (oggi Eccellenza) 1989-1990, dopo un lungo testa a testa con il Calitri. Ottima la prima stagione nella nuova categoria dove si raggiunge un lusinghiero quinto posto alle spalle di Juve Stabia, Cerignola, Brindisi e Solofra ed in compagnia del Bitonto: 40 punti e solo sei sconfitte rappresentano il soddisfacente score dei delfini. Seguono altri cinque tornei di serie D con risultati altalenanti prima della retrocessione in Eccellenza nel campionato 1996-97. Due sole stagioni nella categoria prima di un altro salto allindietro: è il campionato 1998-99, chiuso con appena 16 punti in 30 partite. Il ritorno in Eccellenza si registra nel 2002-03 con la presidenza Di Luccio. Dieci tornei nel massimo campionato regionale fino al ritorno in serie D nel 2011-12, conquistata con una sola lunghezza di vantaggio sul Montecorvino Rovella.
Sono appena due i precedenti in terra cilentana. Il primo risale al campionato di Promozione 1974-75: si giocava la terza giornata ed i bianchi colsero un pareggio a reti inviolate per quella che sarebbe stata una trionfale cavalcata in serie D. La società, appena passata dalle mani del commissario DAmelio a quelle del presidente Coppola, allestì una compagine di tutto rispetto che riuscì, nonostante qualche traversìa tecnica di troppo, comincia la coppia Mele-Affinito, subentra alla sesta giornata Cappiello per poi chiudere con unaltra coppia formata da Ciccone e lo stesso Affinito, ad avere la meglio sulla Scafatese per tre punti. In campo, ricordiamo in particolare il bomber Gaetano Bottaro, recentemente scomparso, autore di dodici reti in venti apparizioni. In quella stagione, il Savoia fu anche campione regionale dopo aver battuto la Grumese per due reti a zero. Laltro precedente risale allo scorso campionato: secca sconfitta per 3-1 con rete della bandiera di Guarro (nella foto), oggi in maglia azzurra. Lo stesso Guarro mise a segno il gol della vittoria nella finale del trofeo Carmine Rea giocata sul neutro di Avellino.
E durata appena 270 minuti lavventura di Pietropinto sulla panchina dellAgropoli, primo allenatore del girone a conoscere lumiliazione dellesonero. Il tecnico ebolitano paga lo stentato avvio di stagione e soprattutto i due pareggi con Torrecuso e Città di Messina, che hanno posto gli azzurri nella condizione di dover già inseguire la lepre Savoia distante quattro punti.
Il nuovo tecnico Egidio Pirozzi, già della Sarnese, battezza lesordio con una convincente vittoria esterna sul Rende che predispone al meglio la squadra attesa dalla partitissima con i torresi. Sontuosa la campagna acquisti dellambizioso presidente Cerruti, che non ha nascosto di ambire alla promozione.
Gli attaccanti Tarallo e Palumbo, il fantasista Vitale, i difensori Guarro, Panini e Scognamiglio il biglietto da visita dei delfini. Due vittorie e due pareggi lo score di questo avvio di campionato. Pesa però, linopinata esclusione al primo turno di Coppa Italia Dilettanti ad opera del Real Metapontino impostosi al Guariglia dopo i calci di rigore.
Tre gli ex della partita, oltre ai già citati Guarro e Scognamiglio, ha vestito la maglia bianca anche il mediano Giraldi.
MATTEO POTENZIERI
(dal settimanale TorreSette del 27 settembre 2013)