A cura della Redazione
Si è spento alletà di 83 anni Francesco De Robbio (nella foto), figura storica del mondo arbitrale, primo arbitro di serie A della sezione oplontina Francesco Santucci. Il popolare don Ciccio, come comunemente veniva chiamato, nato a Torre Annunziata l11 novembre del 1926, ha trascorso un lunghissimo periodo della sua vita a Salerno, divenendo principale punto di riferimento e di prestigio per innumerevoli giovani arbitri della locale sezione AIA. Grazie alla sua lunga e prestigiosa esperienza, recentemente era stato premiato con altri suoi ex colleghi per i sessantanni di carriera, onorificenza che lo ha riempito dorgoglio. De Robbio ha debuttato nella serie maggiore nel campionato 1960-61, arbitrando ben 107 incontri, divenendo in poco tempo anche arbitro internazionale. Ancora oggi è vivo il ricordo della famosa partita tra Manchester e Benfica, dove ad assistere De Robbio, nel ruolo di guardalinee, furono chiamati Lo Bello ed il collega Sbardella. Finita la carriera agonistica, il signore dello sport ricoprì diversi ruoli di prestigio tra i quali: dirigente nazionale dellAIA fino al 1977 e, successivamente, designatore arbitrale. In campo, aveva un grande rispetto per i calciatori, non era mai severo ma sempre pronto al dialogo. Caratteristiche che gli consentirono di conquistare lamicizia di grossi atleti come Suarez e Rivera. E rimasta però nella memoria di tutti una partita tra Inter e Cagliari. In quel match, a seguito del lancio di una monetina in campo da parte di un tifoso nerazzurro, decretò la vittoria a tavolino della formazione rossoblù. Da quellepisodio nacque il soprannome di arbitro della monetina. Particolare anche lultima gara diretta. De Robbio, infatti, terminò la sua onorata carriera dirigendo lincontro tra Cagliari e Bari il 12 aprile 1970, gara che regalò il primo e finora unico storico scudetto alla società sarda. La sezione di via Fusco, intitolata alleroica figura del Capitano del Regio Esercito Santucci, caduto in terra dAfrica nel 1939, si è fregiata di sfoggiare, nel corso degli anni, numerose casacche nere che hanno arbitrato nella serie maggiore, tra cui ricordiamo: De Rosa, Esposito, Quartuccio e, dulcis in fundo, il giovanissimo Guida. Stessa cosa va sottolineata per gli assistenti che con il loro importante ruolo, hanno rappresentato onorevolmente la sezione arbitrale oplontina. Questultima ancora oggi annovera tra le sue schiere una nutrita rappresentanza di giovani arbitri che settimanalmente, con il loro impegno, dimostrano il frutto dellesperienza acquisita nella sezione retta dal presidente Alfonso Pacifico, onorando nel contempo anche il nome di chi ci ha lasciati silenziosamente come era nel suo inconfondibile stile di vita.
PAOLO BORRELLI
(Dal settimanale TorreSette del 6 novembre 2009)