A cura della Redazione
Lo stop forzato di domenica scorsa, in concomitanza con la visita del Santo Padre (il Giraud unico stadio chiuso per loccasione, a Scafati si è giocato regolarmente!), ha spinto il Savoia in piena zona play out, terzultimi in graduatoria, due punti più del Vittoria, ultimo ed uno sul Messina a quota 5. Certo gli uomini di Mauro Agovino hanno due gare in meno rispetto agli altri, sei sulle otto complessive ma, psicologicamente, la classifica comincia a pesare anche perché si è persa la possibilità di giocare, finalmente, al Giraud, davanti al proprio pubblico. E la gara che aspetta i bianchi domenica risulta essere quanto mai delicata, la Sangiuseppese di Mario Moxedano che sta vivendo una crisi di risultati che lhanno portata ad otto punti dal primo posto (tra laltro il Siracusa che comanda la classifica ha una gara in meno) con già un cambio di panchina. Un derby attesissimo che ricorre nella settimana della festa della Madonna della Neve, con un precedente, quello di due stagioni fa, allorquando proprio il 22 ottobre, i bianchi violarono Palma Campania, infliggendo un 1-2 alla formazione napoletana. Corsi e ricorsi di storia calcistica che fanno ben sperare. Ma veniamo ad una più attenta analisi dellattuale situazione e, proprio la gara contro la Sangiuseppese, consente di valutare il mercato del Savoia. Veder giocare tra gli avversari Incoronato e Riccio rappresenta un elemento che porta ad analizzare come lattuale società, eccezion fatta per Salvatore (quasi sempre in panchina) ed alcuni giocatori della juniores, non abbia provato a trattenere nessun elemento della scorsa stagione. Non dimentichiamo, infatti, che il Savoia perse i play off alla penultima giornata, contro il Pomigliano, nonostante una stagione tribolata con ben cinque cambi di panchina, cosa che fa pensare come la squadra dello scorso anno non fosse poi da buttare. Riccio tra i giovani ed Incoronato goleador della squadra, non hanno mai nascosto il loro affetto per la piazza, eppure il direttore generale Raimondo non ha tentato nulla per recuperare i pezzi migliori. Giovani come Semplice, uomini desperienza come Venditto, Scognamiglio, Alberto Esposito, Costantino e lo stesso Incoronato, sono approdati ad altri lidi senza che la società abbia effettuato alcun tentativo di recupero. Conseguenza: un Savoia in perenne affanno, alla ricerca di uomini che possano portarlo fuori dalla zona pericolo, con i solo Pinto e Marzullo a portare avanti la barca. I giovani si sono rivelati una delusione, gli altri uomini desperienza non hanno dato quanto atteso, lattaccante di razza è unutopia. Una situazione deficitaria per la quale il direttore generale non fa altro che scaricare il barile sulla mancanza di liquidità in società, nascondendo, evidentemente, altri limiti.
Sul silenzio stampa deciso dalla società due settimane fa si è scritto ampiamente, ma sullevoluzione che ne ha portato, sabato scorso, al ritorno alla favella cè qualcosa da aggiungere. Infatti, sembra quanto mai evidente come le bocche cucite fossero riservate soltanto ai giornalisti torresi ed alle emittenti locali, ree forse di non far finta di nulla sulla situazione complessiva del Savoia. Questo perché due domeniche fa, dopo la gara di Reggio Calabria, il tecnico Agovino ha rilasciato dichiarazioni ai giornalisti calabresi e cosa ancora più grave, venerdì sera il direttore generale Ciro Raimondo ha partecipato ad una trasmissione televisiva di unemittente napoletana, come nulla fosse. Un gesto di grave ed assoluta scorrettezza nei confronti dei giornalisti, delladdetto stampa del Savoia che non era stato informato della presenza in TV del dirigente e dei tifosi che si vedono filtrare le notizie da chi fa dire alla dirigenza quello che si vuole far sapere. Un episodio grave, ancora più del stesso silenzio stampa indetto. Circostanza questa che ha portato la società alla revoca del provvedimento restrittivo nei confronti degli operatori dellinformazione. Troppo tardi
la figuraccia era stata già fatta.
RODOLFO NASTRO