Dopo la morte di Liam Payne, le forze dell’ordine argentina sono entrate nella stanza dell’albergo Casa Sur di Buenos Aires dove soggiornava l’artista britannico, e hanno trovato al suo interno, oltre che dell’alcol, anche diverse sostanze. Da quel momento sono immediatamente scattate le indagini per scoprire chi avesse procurato la droga (presumibilente cocaina) al cantante. Nella giornata di ieri, una fonte del procuratore ha rivelato a People Magazine che sarebbe coinvolto anche un dipendente dell’hotel. Il noto magazine statunitense ha infatti parlato con una fonte che lavora alle indagini sulla morte di Payne che pare abbia puntato il dito contro una persona che lavora nella struttura ricettiva dove ha perso la vita l’ex membro degli One Direction.

Si tratta di una fonte interna, che ha lavorato alle indagini e che ha chiesto di mantenere la riservatezza a causa della delicatezza della sua posizione. Gli inquirenti ritengono che Liam abbia ottenuto le sostanze grazie ad una persona che lavora nell’hotel. La fonte è stata molto chiara: ‘Ci sono prove che fanno pensare che un dipendente dell’hotel abbia procurato la droga a Payne. A breve potrebbe scattare un’incriminazione per spaccio di droga. Questo caso è più grave di altri perché la persona che ha comprato le sostanze è morta e i dettagli sono ancora da chiarire’. Giovedì scorso invece il procuratore ha dichiarato pubblicamente che erano aperte le indagini per scoprire chi avesse fornito le sostanze a Liam, presto daremo altri dettagli”.

Page Six ha confermato le indiscrezioni di People Magazine ed ha provato a contattare l’ufficio del Procuratore penale in Argentina, ma nessuno ha voluto commentare la notizia. Lo stesso è successo con l’hotel Casa Sur (dall’albergo è arrivato un secco “no comment”). PageSix ha aggiunto: “Dall’ufficio del procuratore non vogliono rilasciare commenti in merito a queste novità. Però gli agenti che stanno esaminando il caso Payne ci hanno detto che per il momento le indagini parlano di ‘morte sospetta‘”.