Non sembra volersi placare la polemica che ha travolto Beatrice Luzzi dopo che, in diretta al Grande Fratello, aveva fatto delle condoglianze "preventive" all'ex suocera. Il gesto dell'opinionista ha sollevato un polverone, e Francesco Merlo, firma del quotidiano La Repubblica, aveva attaccato duramente sia lei che Alfonso Signorini, descrivendo l'episodio come un esempio di "idiozia macabra": "Nello sfatto melodramma del Grande Fratello, persino la morte altrui è una patacca, una pantomima da sciacalletti dell'audience".
Dopo l'attacco di Francesco Merlo, Beatrice Luzzi ha deciso di rispondere e, in un post su X, ha spiegato di aver voluto rendere omaggio all'ex suocera in un momento di difficoltà. La Luzzi ha poi ammesso di aver sfruttato la diretta nazionale per farlo: "Ho approfittato della diretta nazionale? Ebbene sì... Ma penso di potermelo permettere, date le volte che la 'diretta nazionale' ha approfittato di me". Beatrice ha inoltre accusato i media di aver creato un clamore eccessivo intorno ad un gesto che, a suo parere, non meritava una reazione così esagerata.
Le parole di Beatrice Luzzi
"Non ho potuto rispondere prima a causa di prioritarie complessità familiari, ma adesso sento proprio la necessità di dire la mia a Francesco Merlo in primis, e a molti altri. Ebbene sì, mi sono permessa di omaggiare la mia ex suocera, che mi ha sempre seguita con affetto e attenzione, con un ultimo saluto, prima che la sua coscienza, e poco dopo il suo corpo, ci lasciasse. Ho approfittato della diretta nazionale? Ebbene sì (anche perché non potevo raggiungerla); ma penso di potermelo permettere (come molti altri prima di me) date le volte che la "diretta nazionale" ha approfittato di me. È così scandaloso? ... concetto relativo. Rispetto alla pornografia del dolore così diffusa tra i nostri media nazionali (e ben tollerata dai nostri "attenti intellettuali") beh, direi di no, non così tanto scandaloso da suscitare il clamore che ci avete creato intorno: un semplice ultimo saluto ad una persona in fin di vita. Clamore e cattiverie che hanno chiaramente creato imbarazzo alla mia meravigliosa famiglia di Trieste in un momento così doloroso: ed è questo che non mi/vi posso perdonare. L'unica cosa che mi consola (e che mi ha spinta a farlo) è che Laura ne sia stata felice. E adesso un saluto a voi tutti (non ultimo, si intende) che vi mostrate sempre più sensibili al Chi e molto poco oggettivi sul Cosa e Come, tradendo alla radice il vostro ruolo di "opinionisti".