Un’ex vippona è stata ospite di Turchese Baracchi nel corso della trasmissione radiofonica Turchesando, in onda sulle frequenze di Radio Cusano Campus.

Stiamo parlando di Elenoire Ferruzzi, ex concorrente della settima edizione del Grande Fratello Vip. Alcuni giorni fa, Elenoire aveva dichiarato che al GF era tutto pilotato, e l’ex vippona è tornata sull’argomento: “Mi hanno tolto molti lavori, eventi e ospitate, perché la mia immagine è stata volutamente associata ad un brutto evento accaduto all’interno della Casa. Diciamo che è stato voluto tutto questo, non è capitato. Perché poi altri eventi spiacevoli e disgustosi che sono successi dentro la Casa sono stati coperti perché interessava che quelle persone rimanessero dentro la Casa. Quindi alcuni atteggiamenti non sono stati puniti, mai. Io non sono mai stata tutelata. Mi hanno dato in pasto ad un’Italia che mi ha uccisa mediaticamente per un anno. Non si fa questo con una persona”.

Invece, a proposito dell’intervista di Alfonso Signorini a Verissimo, durante la quale ha di fatto scaricato il cast del Gf Vip 7: “Io non ce l’ho con Alfonso, perché io ho fatto il programma grazie a lui. Alfonso deve rendere conto a delle persone, non decide solo lui. Io lo ringrazio per quello che ha fatto per me, ma tutto il resto è inaccettabile. Io non meritavo una gogna del genere, e se fosse stata una persona più fragile avrebbe compiuto chissà quale gesto. Io non ho ammazzato nessuno all’interno di quella Casa”.

Il retroscena sulla squalifica di Edoardo Donnamaria

Alla domanda su chi pensa che sia stato agevolato, Elenoire ha risposto: “Io stavo lavorando, era un lavoro, se non fossi stata pagata me ne sarei stata sul divano. Se mi devo divertire vado al circo. Per tutto il percorso hanno sbagliato quasi tutti, poi quando dovevano uscirne hanno squalificato Edoardo Donnamaria. Ma queste domande la gente non se le pone? Io capisco che il GF è seguito da un pubblico culturalmente basso, che lo guardano in dieci in un monolocale con la crescita e le unghie spezzate, però un minimo…”.