C’è un unico comune denominatore che sta caratterizzando la settima edizione del Grande Fratello Vip: le offese di alcuni vipponi al coinquilino di turno.
A finire ancora una volta nel mirino di alcuni gieffini è stata Micol Incorvaia. Dopo le parole di Oriana Marzoli che ha deriso la compagna perché “non si lava i capelli”, dopo quelle di Antonella Fiordelisi che l’ha definita “brutta e ridicola”, sono arrivati anche i commenti perfidi e gratuiti di Patrizia Rossetti e Wilma Goich: “Fossi un uomo sarebbe l’ultima persona che guarderei”.
Clizia sulle offese alla sorella Micol: "Queste donne sono un brutto esempio"
Questa volta, a schierarsi a difesa di Micol è stata Clizia Incorvaia, stanca delle continue offese che vengono rivolte alla sorella minore: “Vorrei dire una cosa importante: al di là del fatto che un personaggio o persona – in questo caso Micol – possa piacere o meno, io credo che nessun essere umano è legittimato a screditare quella persona, a parlarne male dietro le spalle e dirle le cose più brutte. Sei una merda, mi fai vomitare, fai cagare, se fossi un uomo non la guarderei mai. Queste donne, tranne Giaele, ma tutte le altre – dalla più giovane alla più grande – hanno parlato in maniera terrificante nei confronti di questa ragazza, che è mia sorella. Ma anche se non lo fosse stata avrei speso lo stesso delle parole perché – spiega Clizia – sono un brutto esempio di donne, sono proprio le tipiche donne che odiano altre donne, un cattivissimo, bruttissimo, spregevole messaggio che sta passando in televisione. Se non ci piace qualcuno, non c'è bisogno di screditare e di spendere per lei le più brutte parole”.
"Vedo mia sorella spenta. Io non avrei retto"
Poi, Clizia parla anche della salute mentale di Micol: “Si sta lasciando penetrare da queste cattiverie gratuite. La vedo infatti un po' più spenta e sono anche preoccupata da sorella perché sento la sua sofferenza. Io non avrei retto, sono onesta. Lei è bravissima, ha tenuto botta finora dinanzi a provocazioni molto forti. Io mi sarei messa a piangere come una bambina da subito, mi sarei messa in disparte. Lei sta continuando il suo percorso, ma la vedo intimidita, più insicura, ma chi non si sentirebbe più insicuro dinanzi a queste cattiverie gratuite?”.
Infine, il messaggio alla sorella minore: “Non sentirti sola, sei attaccata perché sei una persona diversa dalla massa, diversa dalle altre perché sei una persona vera in tutti i sensi e la verità dà fastidio a molti. Detto ciò, è il solito branco che si scaglia contro una sola persona. Un passo indietro per l'emancipazione femminile”.