A cura della Redazione

Prevenzione e contrasto al fenomeno dell’occupazione del suolo pubblico da parte di autorimesse e dei parcheggiatori abusivi.

I finanzieri del dipendente I Gruppo e del Gruppo Pronto Impiego di Napoli, negli ultimi mesi, hanno sanzionato e segnalato al Comune di Napoli 11 autorimesse, ubicate nella zona di “Borgo Orefici” e nei quartieri Porto, Chiaia e Fuorigrotta, per occupazione abusiva del suolo pubblico.

I gestori di tali attività, in considerazione della limitata capienza dei locali, mediamente di 5/6 autovetture, mettevano in atto degli escamotage per aumentare il numero di posteggi, con tariffe oscillanti dai 6/7 euro l’ora nelle vie meno affollate, ai 15 euro l’ora nei luoghi di maggior afflusso turistico.

Le autorimesse in questione, infatti, parcheggiavano le autovetture dei propri clienti sulle strade pubbliche, in doppia fila o sul marciapiede, occupando anche gli stalli a strisce blu e, al fine di riservarsi spazio, delimitavano tratti del manto stradale con coni e segnaletiche non autorizzate, creando intralcio alla circolazione di veicoli e passanti.

Alcune delle suddette società sono state dunque sanzionate, tra l’altro, per l’apposizione di insegne pubblicitarie luminose sulla pubblica via senza le previste autorizzazioni, posizionate talvolta su cartellonistica stradale con batterie autoalimentate.

Dai riscontri delle Fiamme Gialle, sono emerse, nella quasi totalità delle autorimesse controllate, irregolarità in materia di registrazione e trasmissione dei corrispettivi telematici, nonché, in qualche caso, la presenza di lavoratori “in nero”.

Durante i predetti controlli, sono stati, inoltre, individuati e denunciati 14 parcheggiatori abusivi. Tra questi, uno è stato sorpreso nella vendita di tabacchi di contrabbando ai propri “clienti” e un altro trovato in possesso di sostanze stupefacenti.

In totale, nel corso dello scorso anno, i Reparti del Comando Provinciale di Napoli hanno individuato e segnalato alle Autorità competenti 121 persone fisiche esercenti l’attività abusiva di “guardia macchine”, di cui 50 deferiti all’Autorità Giudiziaria.