La Squadra Mobile di Napoli, coordinata dalla Procura per i minorenni partenopea, ha eseguito un’ordinanza del Gip di applicazione di custodia cautelare in Istituto Penitenziario Minorile nei confronti di E. M., minorenne ritenuto responsabile di tentato omicidio, commesso lo scorso 13 maggio, in danno di Giuseppe Iaselli, porto e detenzione illegale di armi, delitti tutti aggravati dalle condizioni dalla finalità mafiosa.
Le indagini, supportate da intercettazioni telefoniche e ambientali e dalle immagini di alcuni sistemi di videosorveglianza di negozi ubicati sul luogo dell’evento - piazza Trieste e Trento a Napoli -, hanno consentito di individuare con certezza uno degli autori del raid armato.
Dalla visione delle telecamere si notano sopraggiungere in piazza Trieste e Trento, a bordo di uno scooter proveniente dalla vicina Prefettura, due giovani senza casco, i quali, giunti in prossimità della vittima prescelta, si fermano. Mentre il conducente resta in attesa con il motore acceso e lo scooter rivolto verso la via di fuga, il passeggero, armato di una pistola per ciascuna mano, solleva entrambe le braccia e fa fuoco, esplodendo, contemporaneamente, più colpi da entrambe le armi impugnate all’altezza del torace dell'obiettivo, il quale trovava rifugio in una Fiat 500, di colore scuro, lì parcheggiata.
Accanto all'auto e in tutta la zona, nonostante l’ora tarda, vi erano numerosissimi altri giovani, costretti, loro malgrado, ad assistere all’esecuzione particolarmente efferata del delitto, con evidente pericolo anche per la loro incolumità.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, il movente potrebbe essere riconducibile ad un contrasto tra organizzazioni criminali attive nel quartiere Pallonetto a S.Lucia e zone limitrofe, per la gestione delle piazze di spaccio di droga.
Sono in corso approfondimenti investigativi per la definizione della posizione del complice del minorenne che era insieme a lui sullo scooter.
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