A cura della Redazione
Innanzitutto buon lavoro alla nuova Giunta. Perché di lavoro a Torre Annunziata, per gli amministratori almeno, ce n´è sempre tantissimo. E dalla loro attività può dipendere una nuova occupazione per molti. Questo è un augurio, poco più di un´ipotesi, non una certezza.Ma occorre provarci. Come ha fatto il precedente governo cittadino, formato tutto da uomini (e donne) nuovi. È durato pochissimo, risucchiato dalle logiche della politica che ora propone una nuova maggioranza, ma mantiene la prerogativa delle facce nuove, con rinnovata attenzione alle competenze professionali. TorreSette,anche nella versione web, ha raccontato le loro storie, presto impareremo a conoscerli meglio, valutando le loro opere.
Le priorità restano le stesse di sempre. Il lavoro è leterna ossessione, la valorizzazione delle nostre risorse l´altrettanto annosa scommessa, il tutto con l´indifferibile esigenza di una buona gestione finanziaria di casse perennemente esangui. Raccontata così, l´avventura sembra la sceneggiatura di mission impossibile, e invece siamo quasi all´estremo tentativo di salvare quel che resta.Il caso e la sciagurata idea di sfruttare la villa di Poppea come privatissima sala da pranzo hanno rilanciato l´attenzione sul patrimonio archeologico. Ribadisco il concetto che ho esposto in questo stesso spazio: di Oplonti sappiamo ancora troppo poco come cittadini torresi; la nostra indignazione somiglia più a un atteggiamento di maniera, senza una piena consapevolezza. Ma la scelta di Antonio Irlando quale nuovo assessore con delega piena su Oplonti diventa quasi un primato di tempestività. Si è sempre occupato di archeologia, un interesse militante che gli ha dato un´autorevolezza che d´ora in poi va applicata al sito archeologico più bistrattato nel triangolo Pompei-Stabia-Ercolano. Io su Antonio sono pronto a puntare.Non solo perché lo conosco da sempre (in comune abbiamo avuto anche un grande zio), ma perché sono anni che ci confrontiamo sui grandi misteri di questa nostra città. Sui principi ci siamo sempre trovati d´accordo, trasformarli in realizzazioni concrete sarà la nuova sfida che attende lui e i compagni di cammino, Sindaco in testa. Da Antonio Irlando non comprerei solo un´auto usata, ma l´intero parco macchine se si potesse trainare Torre fuori dalle sabbie mobili. Le stesse nelle quali (fuor di metafora) ci siamo impantanati in questa stagione balneare disgraziata. Il mare, tornato balneabile ma troppo spesso sporco ai limiti della decenza, è l´altra emergenza alla quale la nuova Giunta dovrà provvedere. Buon lavoro e in bocca al lupo.
MASSIMO CORCIONE