A cura della Redazione
Il primo commento è tutto in un avverbio: finalmente. Sì, finalmente Torre Annunziata ha di nuovo un assessore alla Cultura, parola mai tanto dattualità come in questi giorni, anche se spesso coniugata con manifestazioni non pacifiche. Ma la contestazione studentesca non centra con la nomina di Maria Elefante, una torrese che la Cultura la frequenta per vocazione e per mestiere. Conosce come pochi la nostra storia, le nostre ricchezze, le potenzialità legate alla loro valorizzazione. Non mi pare poco, anzi è tantissimo se guardiamo al passato. Ora bisogna metterla in condizione di lavorare, e qui viene il difficile. Le precarietà di bilancio, la cronica mancanza di fondi, lesaurimento di quei filoni di finanziamento che in altre epoche avrebbero garantito coperture per nuove iniziative rendono il compito del neo assessore arduo quanto unarrampicata libera su una parete a picco. Eppure deve farcela, per il bene di tutti, per il bene di Torre. Ecco due o tre cose che penso. Non sono consigli, ma semplici e personalissime riflessioni: io non credo sia più il tempo di premi, delle passerelle, ma quello della partecipazione sì. E il momento della conta: chi ama questa città deve dare una mano, mettere a disposizione il proprio talento per recuperare una dimensione perduta. A Maria Elefante il potere di indirizzo e di coordinamento di tutte le forze. Coinvolgendo il serbatoio naturale di nuove energie e indispensabili entusiasmi: la scuola. Non è possibile che si sia perso anche la memoria di quando Torre Annunziata aveva una vita culturale. Attenzione, nessuna tentazione nostalgica: il tempo che fu non ritorna, oggi esistono risorse fresche, molte volte sono costrette a emigrare, rare volte vengono recuperate. Siamo un popolo di attori, registi, scrittori, cantanti, ballerini, musicisti, poeti, ricercatori, scienziati. Eppure sfido chiunque a collocare un nome di un concittadino accanto a ciascuna delle categorie appena elencate: conosciamo poco anche del nostro presente. Piccola divagazione: ho scoperto (e qui denuncio anche la mia ignoranza) a Milano un personaggio straordinario, naturalmente torrese doc. Si chiama Alberto Maiorino, per almeno quarantanni è stato una colonna della Sovrintendenza milanese ai monumenti. Ora dipinge, si ispira agli affreschi di Pompei e di Oplonti. Proprio un cesto di fichi mi ha svelato la sua origine. Nessuno lo ha mai coinvolto in un progetto per Torre. Chi sa quanti come lui potrebbero essere recuperati alla causa
Finalmente ora se ne potrà parlare. Forse parlo da tifoso, conosco Maria Elefante da troppo tempo, ma io su di lei scommetterei.
MASSIMO CORCIONE
Direttore Sky Sport