A cura della Redazione
Più che unimpressione è una certezza: la coperta dellanticamorra è troppo corta. Non riesce a coprire una piaga ampia quanto tutta la regione e con pericolose appendici estese a tutta Italia. La guerra ai casalesi lascia sguarniti altri fronti, Torre Annunziata è uno di questi. Un senso di impunità simpossessa della malavita quando vede il nemico concentrato su altri obiettivi, territorialmente distanti decine di chilometri. E psicologia spicciola, ma spesso incontestabile. La vicenda della doppia rapina in pochi minuti compita martedì sera è sintomatica di una emergenza alla quale non si può più rispondere solo con le promesse. I supermercati sono il bersaglio preferito di questi delinquenti: li trattano alla stregua di personali bancomat, provocando lesasperazione di clienti e soprattutto dei titolari. In una terra economicamente depressa è la forma di impresa che ancora resiste. Fino a quando?
La fine è vicina, qualcuno potrebbe presto stancarsi e abbandonare il campo. Sarebbe lammissione di una sconfitta collettiva, di una resa dello Stato che non è in grado di garantire la sopravvivenza delliniziativa economica regolare, organizzata. Il ruolo più antipatico è quello della cassandra, di chi davanti a eventi poco piacevoli può tristemente ribadire: lavevo detto. Ma non occorre essere maghi, né saper leggere le stelle: lidea che la questione torrese (proviamo a definirla così) sia sottovalutata riceve troppe conferme. La spettacolare (e produttiva) operazione organizzata contro i Casalesi è stato una salutare segnale di presenza dello Stato. La volontà rappresentata dal ministro Maroni di iniziare una crociata per ripristinare la legalità in una terra senza legge è incoraggiante, ma deve essere accompagnata dalla consapevolezza che i confini della guerra devono essere allargati fino a ricomprendere altre zone, la nostra innanzitutto.
Qualcuno, facendo pessimo esercizio di analisi, ha ironizzato sullo spirito anticamorra di un ministro leghista. Io insisto nel credere che le divisioni politiche, a questo punto, sono assolutamente anacronistiche. Non interessa il colore della bandiera, ma la natura dei provvedimenti. Che questo sia un governo a maggioranza nordista è un fatto, come pure è una nostra esigenza sensibilizzarlo su temi poco praticati. La camorra, la delinquenza organizzata come una holding internazionale, è uno di questi. Laverla vista rappresentata sullo schermo nella trasposizione cinematografica di Gomorra può aver prodotto la scintilla che serve ad accendere il motore. Ora la macchina è partita, occorre solo che il pilota indirizzi la marcia verso le nostre parti. A Torre non si sta meglio che a Casal di Principe: se possibile, si sta anche peggio.
MASSIMO CORCIONE