A cura della Redazione
Ma perché il Sindaco non avrebbe dovuto scrivere al ministro Maroni? Non è stato forse lui a dargli poteri da sceriffo? Giosuè Starita ha ricordato al responsabile nazionale dellordine pubblico che Torre non è una prateria, che non basta una pistola fumante a combattere un esercito di disperati che da anni è impegnato a distruggere una città, la nostra città. Il Sindaco ha invocato rinforzi, lo ha fatto pubblicamente, in un momento in cui Torre Annunziata è finita di nuovo nel mirino. Non ingiustamente, non per un accanimento dei cronisti, non per lennesima generalizzazione che accomuna buoni e cattivi, ma per la raccapricciante prodezza di tre ragazzi che poi hanno raccontato lo stupro alla turista tedesca come fosse la trama di un film di quartordine.
Che cosa accadrà ora? Ci Sarà una reazione concreta alle concretissime richieste? Sono queste le domande che attendono improrogabili risposte. Il silenzio o anche solo formali rassicurazioni equivarrebbero a una dichiarazione di abbandono, la soluzione peggiore per questa città disgraziata vittima anche della propria rassegnazione. Una cosa è certa: da soli non ce la faremo mai. Troppi episodi di violenza pura concentrati in pochi mesi rappresentano molto più di un campanello di allarme, sono la tragica conferma di una realtà che noi ben conosciamo: vivere qui è il mestiere più difficile che possa toccare in sorte a un cittadino italiano, che a Torre come in qualsiasi altro angolo del Paese merita la stessa tutela. Il nemico è ben identificato e arruola giorno dopo giorno nuove forze, i suoi successi sono tutte sconfitte della civiltà.
E inutile, a questo punto, rivangare i tempi lontani, anche perché il ricordo spesso stravolge la verità storica. Metropolis, appena qualche settimana fa, pubblicò un documento datato un secolo fa nel quale si denunciava come la delinquenza condizionasse spesso le attività economiche di una cittadina che allora viveva soprattutto di industria. Cento anni dopo, è addirittura impensabile avviare unattività. E questa è una cosa intollerabile, che lo Stato non può permettere. Ecco perché è stato giusto scrivere a Maroni. Attendiamo riscontri. Ma ora basta con le parole, ci vogliono fatti. E in gioco la credibilità di tutte le istituzioni nazionali: Torre Annunziata deve diventare unemergenza nazionale. E la battaglia per salvarla non riguarda solo noi.