A cura della Redazione
Cè un tempo per tutto, anche per le crisi. E questo non è assolutamente quel tempo. Non lo consentono le emergenze, non lo permettono gli appuntamenti da onorare. Il ritorno dellallarme monnezza, la definizione dei contorni dei primi decreti sulla sicurezza, il prossimo arrivo di rinforzi per lordine pubblico impongono una solidità politica a prova di crisi. E pure la rinuncia a qualche tecnico, paventata nelle voci che si rincorrono in questi giorni, sarebbe penalizzante.
Il primo a esserne consapevole è il Sindaco, che poi resta il garante dellattuazione del programma e non solo nei confronti di quanti gli hanno destinato il proprio voto.
Torre Annunziata vive una crisi perenne, sarebbe assolutamente inutile sovrapporne unaltra. Ho letto sul Muro di Torresette le risposte alla proposta lanciata una settimana fa. Vorrei solo precisare che non si auspica nessuna deportazione di massa, lidea di chiedere una protezione (economica e fiscale) per gli emigranti nazionali deriva dalla constatazione che qui il lavoro non cè e altrove, invece, sì. E più che a un impoverimento di idee, penso a un arricchimento che deriverà dalle esperienze maturate lontano da Torre. Chiunque, per scelta o per necessità, sia stato emigrante, sa che confrontarsi con modi di pensare differenti allarga lorizzonte, evita il rischio di rinchiudersi in schemi mentali rigidi, dando per scontate certezze facilmente smontabili appena fuori dei confini cittadini. Proprio sul nostro Muro si possono leggere testimonianze di torresi sempre nostalgici, ma comunque soddisfatti di una vita vissuta ormai lontano da Torre. E la loro analisi su quanto accade nella nostra città, spesso è lucida, per nulla ovvia, e ricca più di proposte che di rammarico.
Cè un tempo anche per il ritorno. Per molti è un sogno destinato a realizzarsi, ma nessuno vorrebbe tornare in una realtà peggiore di quella lasciata tanti (o pochi) anni prima. Ecco perché, sia pure da lontano, tutti continuano a tifare per Torre. E, a centinaia di chilometri di distanza, si capiscono meno i capricci politici che spingono verso crisi assolutamente evitabili. Di tutto cè bisogno, meno che di uno stop per rifondare una formazione già allestita faticosamente. Altrimenti va tutto in fumo, peggio della monnezza che brucia appestando laria.
MASSIMO CORCIONE
DIRETTORE SKY SPORT