“Per aver saputo raccontare in un telegiornale nazionale i territori con le loro risorse, le loro problematiche, esaltando il lavoro del cronista tanto caro a Carmine Alboretti”. E’ la motivazione che ha accompagnato la consegna del Premio Giornalistico Nazionale Carmine Alboretti conferito ad Adele Ammendola, conduttrice del TG2 e curatrice della rubrica TG2 Week End. La cerimonia si è svolta questa mattina nell’auditorium del Museo Parco Nazionale del Vesuvio a Boscoreale.
Adele Ammendola, visibilmente emozionata, ha ringraziato così: «Le parole non bastano per comunicare l’emozione, la gratitudine e quanto sono onorata per questo riconoscimento. Non ho conosciuto direttamente Carmine, ma è come se lo avessi fatto perché ero molto legata al suo papà Antonio, alla sua generosità, alla sua vitalità, al suo amore per il territorio vesuviano, luogo di origine anche della mia famiglia. E’ un premio al cuore».
E’ la seconda edizione del Premio promosso dall’Associazione Giornalisti Vesuviani Carmine Alboretti, sodalizio costituito subito dopo la prematura scomparsa del collega nel maggio 2020.
«Il progetto in cui Carmine credeva fermamente – ricorda Antonio D’Errico, presidente dell’Associazione – era quello di mettere in rete le risorse migliori per la valorizzazione del nostro territorio. Un solco che stiamo provando a tracciare con la promozione di attività nelle quali questa iniziativa assume un valore fondamentale».
Il premio è stato realizzato dall'artista Nello Collaro e dall’artigiano della pietra lavica Luigi Biagio De Martino.
«Nel realizzare questa scultura abbiamo pensato alla nobile arte del giornalista paragonandola all’altrettanto nobile mestiere del pescatore. Nell’accezione romantica che più amiamo – sostiene Nello Collaro - il giornalista esce di notte al buio, nel buio dell’ignoto. Perlustra le superfici, cala la sua attenzione nelle profondità, scandaglia i fondali, raccoglie, scarta portando a riva, in redazione, il suo pescato, la notizia, il fatto e li lavora».
Maria Carotenuto, moglie di Carmine Alboretti, oltremodo commossa ha aggiunto: «Carmine era un pezzo di questo territorio. Era sempre alla ricerca di nuovi figli, di ragazzi, di artisti che avevano voglia di scrivere, di raccontare, di promuovere le bellezze di questa terra. E l’associazione ha fatto propri questi principi, queste idee, questo modo amorevole di interpretare la vita di Carmine».
In calce alla premiazione si è tenuto un seminario di formazione per giornalisti sugli effetti nel campo della comunicazione della recente Riforma Nordio. Interessanti gli interventi di Nunzio Fragliasso, procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata, Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Cristiano Cupelli, docente ordinario di Diritto Penale presso l’Università Tor Vergata di Roma, Michele Riggi, avvocato penalista del Foro di Torre Annunziata e dei giornalisti Dario Del Porto, Gabriella Bellini.
Carmine Alboretti è venuto a mancare improvvisamente a 46 anni nel maggio 2020. Giornalista professionista, scrittore, già avvocato e docente in corsi di formazione, dirigeva il giornale online “La voce sociale”, quotidiano nazionale di ispirazione cattolica. E’ stato vicedirettore del quotidiano “La Discussione” fondato da Alcide De Gasperi e responsabile dell’Ufficio stampa per l’Italia dell’Ambasciata del Sovrano Ordine Militare di Malta presso la Repubblica di Liberia. Ha seguito il Conclave 2013 come vaticanista del quotidiano online “Il Punto”. Per il suo impegno nella promozione della Dottrina sociale della Chiesa è stato nominato Socio onorario del Parlamento della Legalità ed ha ricevuto i Premi “Giovanni Paolo II” e “Padre Pio da Pietrelcina”. È stato autore di numerosi saggi sulla storia del francescanesimo. Ha pubblicato “Il Cantico di Frate Vesuvio” e “La Buona Battaglia. Politica e bene comune ai tempi della Casta” e “Laudato si”. Collaborava con il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace.
Nella foto da sinistra, Gabriella Bellini, Ottavio Lucarelli, Antonio D’Errico, Adele Ammendola, Nunzio Fragliasso, Maria Carotenuto e Nello Collaro