Le amministrazioni comunali di Torre Annunziata hanno intitolato diverse strade a personaggi nati o vissuti nella nostra città. E ne abbiamo tracciato le biografie in vari articoli.
Questa volta, però, intendiamo incentrare l’attenzione dei lettori su un penalista, professore universitario e parlamentare poco o per niente conosciuto a Torre Annunziata, ma al quale è intitolata la strada che congiunge il corso Vittorio Emanuele III con via Luigi Cesàro. Si tratta di Luigi Zuppetta, eminente giurista, nato a Castelnuovo della Daunia, un paesino attualmente di appena 1200 abitanti, in provincia di Foggia.
Venne alla luce il 20 giugno 1810, all’una di notte, come specificato nell’atto 67, foglio 34, dell’archivio storico di quel Comune, ottenuto per gentile concessione della dottoressa Pierangela Palmieri. I genitori erano Giovanni, negoziante, e Giovanna Paolucci. Laureatosi in giurisprudenza, fu subito noto per i suoi studi giuridici, apprezzato a tal punto da essere eletto alla Camera dei Deputati il 18 aprile 1848, ramo del parlamento istituito dal re delle Due Sicilie Ferdinando II, in seguito alla Costituzione concessa il 10 febbraio dello stesso anno. Meno di un mese dopo la sua elezione, però, partecipò al fallito tentativo del 15 maggio di rovesciare la monarchia e per non essere arrestato si rifugiò prima a Roma e poi a Malta. Al processo in contumacia di cinque anni dopo, fu condannato, il 20 agosto 1853, alla pena di morte.
Rientrò a Napoli solo sette anni dopo e il 27 settembre del 1860 fondò un’associazione che si proponeva l’Unita d’Italia con Roma capitale, secondo il programma di Giuseppe Garibaldi di cui era amico. Il 27 gennaio successivo fu eletto nel primo Parlamento italiano (dove fu rieletto altre due volte) e il 1 ottobre 1861, fondò e diresse a Napoli il giornale “Il Plebiscito”. Massone, fu iniziato nel 1862 nella loggia “Fede italica” di Napoli, città dove era professore di diritto penale all’università “Federico II”. Ma Zuppetta oltre che come politico si distinse anche come autore di testi giuridici, quali il “Corso completo di legislazione penale comparata”, la “Metafisica della scienza delle leggi penali” e il “ Codice penale sammarinese”, che scrisse quando era giudice d’appello e docente nella Repubblica di San Marino.
Morì a Portici, in provincia di Napoli, l’8 maggio 1889. Nell’atto di morte numero 121 di quel giorno, che ho rintracciato, è scritto: “Alle ore quattro e quindici del mattino, nella sua casa in via Parrocchia 5, all’età di settantanove anni, è morto Luigi Zuppetta, celibe, professore di diritto penale”.
La città di Torre Annunziata gli dedicò, a distanza di qualche decennio, la strada che ora porta il suo nome.
(Nella foto, Luigi Zuppetta e il suo atto di nascita)