Negli Stati Uniti divampa la “fiamma” dell’Arma dei Carabinieri, grazie al Capitano Giulio Mariani, protagonista dei romanzi del giornalista oplontino Giovanni Taranto pubblicati da Avagliano editore.
Dopo aver “conquistato” la prestigiosa università di Harvard, dove le opere dello scrittore di Torre Annunziata erano state acquisite nel catalogo di consultazione, anche l’altrettanto blasonata Princeton ha scelto “Mala fede” per la propria collezione.
La terza indagine di quello che oramai in molti chiamano semplicemente “…’o Capitano” è entrata dunque a far parte dell’immenso patrimonio librario dell’ateneo del New Jersey.
Princeton è una delle più prestigiose università del mondo, la quarta più antica istituzione di istruzione superiore degli Stati Uniti (dopo l'Università di Harvard, il College di William e Mary e l'Università Yale).
La Biblioteca dell'Università di Princeton è tra le più grandi biblioteche del mondo per numero di volumi. La sede principale del sistema universitario è l'edificio della Harvey S. Firestone Memorial Library, che prende il nome dal magnate dei pneumatici Harvey Firestone. Inoltre, Princeton fa parte del Research Collections and Preservation Consortium insieme alle Columbia Libraries, alla Harvard Library e alla New York Public Library.
Il Capitano Giulio Mariani, romano, un passato in giro per l’Europa nelle basi Nato, poi “effettivo” in mezza Italia, infine inviato al comando di una Compagnia ai piedi del Vesuvio, in realtà aveva già attraversato il mare proprio nell’ambito delle vicende di “Mala fede”, arrivando negli Usa in maniera rocambolesca per portare a termine una complessa indagine molto complessa su sette sataniche, furti d’arte, omicidi e intrecci fra camorra e religiosità distorta. Gli eventi avevano avuto origine a Pompei, e si erano sviluppati con risvolti internazionali.
Per l’ufficiale dell’Arma protagonista dei romanzi di Giovanni Taranto, il finale della sua terza avventura era stato profetico. E, a pochi mesi dall’uscita del libro, era arrivata la notizia che il Capitano del nerista vesuviano, negli Stati Uniti ci fosse arrivato davvero. Fino al Massachusetts.
“Mala fede”, infatti, si era guadagnato un posto nella prestigiosa biblioteca di Harvard, nell’università di Cambridge. Il libro era stato scelto dai selezionatori che l’istituzione statunitense ha in Italia per l’interesse di temi che tratta, e per l’accuratezza e l’approfondimento che garantisce, uniti a uno stile e a una godibilità che hanno già fatto dire a importanti critici letterari che “il terzo capitolo della saga dedicata al Capitano Giulio Mariani, conferma Taranto una delle voci più autorevoli del vasto panorama letterario italiano, oltre che una delle più originali per la sua abilità nell’affrontare temi scottanti e complessi con acutezza e ironia”.
In realtà, all’Harvard College era già arrivato anche il secondo capitolo delle indagini di Mariani, “Requiem sull’ottava nota” (Avagliano editore), vincitore del premio Mysstery al festival nazionale del giallo e poi scelto per un progetto di lettura per i ragazzi dell’Istituto Penale Minorile di Nisida, sul tema del reclutamento dei minorenni, che è uno dei “plot” del romanzo. Dagli Stati Uniti hanno inoltre già fatto sapere che probabilmente sarà acquisito nella prestigiosa biblioteca anche il primissimo capitolo della saga di Mariani: “La fiamma spezzata” (Avagliano, 2021).
Ora la notizia che il terzo romanzo di Taranto ha conquistato Princeton con gli stessi criteri che lo avevano portato ad Harvard.
“Mala fede”, pubblicato a inizio ottobre 2023, in pochi mesi ha già conquistato il Premio nazionale Meridies per la letteratura, è stato protagonista di un tavolo di discussione in Senato come esempio paradigmatico di corretta divulgazione dei temi della legalità e della lotta al crimine, è stato evento di chiusura di Pordenoir, il festival del giallo e del noir di Pordenone, e uno dei protagonisti degli eventi de “La notte dei lettori” di Udine.
Si tratta di un giallo che esplora gli abissi del satanismo a Napoli e nel Vesuviano, nonché il rapporto distorto tra mafie e religione. Mariani si trova a dover combattere un gruppo di misteriosi individui decisi a colpire al cuore uno dei centri più sacri della fede vesuviana: Pompei. Un piano diabolico per sottrarre un oggetto-simbolo caro a milioni di fedeli, oltraggiarlo e distruggerlo in nome di una perversa devozione all’oscurità. Una vicenda che mescola misteriose sette sataniche e criminalità comune, agenti del Vaticano e incursioni della camorra. Un romanzo che propone anche l’analisi reale – basata su dati di cronaca – della presenza delle sette sataniste in Italia, nonché un’attenta narrazione di eventi reali che hanno segnato il percorso di fede e nuova conversione di Bartolo Longo, figura carismatica del cattolicesimo vesuviano, ma dal passato molto oscuro, che lo condusse ad abbracciare spiritismo e satanismo.
Intanto i viaggi di Mariani non si fermano.
Le presentazioni di “Mala fede” si susseguono in tutta la Penisola. Dopo le recenti date a Cagliari, Siena, Caserta Udine, il Capitano Mariani sarà presto protagonista anche al Festival del Giallo di Napoli, al Salone internazionale del libro di Torino e al Festival del giornalismo d’inchiesta, a Ronchi dei legionari.