Erano le otto del mattino del 12 settembre 1881, quando a Torre Annunziata, in via Oplonti numero 4, nacque un bambino. Si chiamava Michele Caravelli, il padre era Luigi, un semplice muratore, e la mamma Carolina Criscuolo, casalinga. Venne dichiarato quattro giorni dopo e il suo atto di nascita fu registrato con il numero 762.
Pur essendo di umili origini, diventerà un personaggio molto importante nella storia della nostra città. Infatti con grandi sacrifici dei genitori e suoi personali, riuscì a laurearsi in ingegneria. E intraprese anche la carriera politica, perché all’età di 34 anni era assessore al Comune di Torre Annunziata.
Ma a febbraio del 1916 dovette dare le dimissioni in quanto richiamato alle armi durante la Prima Guerra Mondiale. Intanto aveva conosciuto una ragazza di nome Maria Traìno, molto più giovane di lui di 18 anni, perché era nata a Torre Annunziata il 3 dicembre 1899 (atto 1086), nella stessa strada del futuro marito (era vicina di casa) in via Oplonti numero 10. I genitori erano Luigi, definito industriante e Rosa Sica, casalinga.
Qualche anno dopo la fine della Grande Guerra Michele e Maria decisero di sposarsi, fecero le pubblicazioni il 6 e 13 giugno, ma dovettero rinviare il matrimonio di circa due mesi, al 5 agosto 1920. Nozze civili che avvennero in casa della sposa e non al municipio (registrate con l’atto 39, parte II, serie B ), perché la sposa aveva un problema di salute.
Le opere realizzate da Michele Caravelli
Ebbero poi due figli, Carolina e Luigi. Intanto Michele Caravelli si dimostrò un ottimo ingegnere, realizzando opere di grande importanza. Tra i suoi lavori il molino Gallo e la Villa Giordano in via Vittorio Veneto, il pastificio Voiello alla traversa Maresca, i cinema Politeama, al corso Vittorio Emanuele III, e Moderno, in piazza Nicotera, il palazzo Ricciardi al corso Umberto I, il molino e pastificio Balestrieri, a Via Roma.
Realizzò anche il progetto del monumento alla Croce a piazza Cesare Battisti, ma non il crocifisso, opera dello scultore Luigi Di Leva, e bonificò il largo Tiglio (ora piazza Matteotti), facendo abbattere casette fatiscenti.
Michele Caravelli non è stato famoso solo per la sua professione, ma anche per il suo impegno umanitario e di docente. Fondò la scuola operaia a via Murat, fucina di bravissimi lavoratori, insegnò materie tecniche presso l’istituto industriale “Galilei”, di cui fu poi presidente del consiglio di amministrazione. Portò aiuti ai sinistrati dello scoppio del 21 gennaio 1946, ospitando a casa sua per circa due anni una famiglia di senzatetto, e si oppose, purtroppo invano, alla separazione del Comune di Torre Annunziata da quelli di Boscotrecase e Boscoreale.
L'impegno di Caravelli in politica
Anche in politica si distinse per coerenza e rigore morale. Fondatore del Partito d’Azione a Torre Annunziata, alla scomparsa di questo soggetto politico si avvicinò al Partito Repubblicano (nel quale poi avrebbe militato il figlio Luigi), e durante il Fascismo non volle mai iscriversi al partito di Mussolini.
Consigliere comunale e assessore ai Lavori Pubblici più volte, era stimato non solo dai suoi concittadini. Infatti, il Comitato di Liberazione Nazionale e gli Alleati gli affidarono il ruolo di commissario prefettizio al Comune oplontino dal novembre 1943 al maggio 1944. Mori il 13 marzo 1955 a Torre Annunziata, all’età di 73 anni. In suo onore e ricordo l’Amministrazione Comunale volle intestargli negli anni Settanta la strada che porta oggi il suo nome. Scomparsi la moglie Maria e il figlio Luigi, la figlia Carolina (sposata a Vito Del Gaudio e deceduta anche lei) volle dare il nome del padre a suo figlio, chiamandolo Michele.
Michele Del Gaudio, nostro concittadino, è stato magistrato e deputato, attualmente anche scrittore.