Chi era Giuseppe Tagliamonte, al quale è stata intitolata il 28 marzo 1961 la strada di Torre Annunziata che collega via Maresca con via Simonetti e il corso Umberto I? E innanzitutto dove è nato?
Se uno studente torrese volesse fare una ricerca su questo eroe della Prima Guerra Mondiale, leggerebbe su Wikipedia che è nato a Torre Annunziata il 25 novembre 1884. Lo stesso luogo di nascita lo troverebbe sul libro “Torre Annunziata: immagini, uomini, fatti”, scritto da Fioravante Meo e Salvatore Russo, edito da D’Amelio. Se però la data di nascita coincide con la biografia di Giuseppe Tagliamonte, non è la stessa cosa con il luogo di nascita. Nel corso delle mie ricerche su tanti personaggi più o meno famosi della nostra città, otto anni fa la mia curiosità si è incentrata proprio su di lui. E allora ho iniziato a spulciare, presso l’archivio storico di Torre Annunziata, il volume delle nascite del 1884, ma con mia grande sorpresa non l’ho trovato. Allora ho approfondito la mia conoscenza su Tagliamonte ed ho scoperto che invece era nato a San Giovanni a Teduccio, quartiere di Napoli. Allora ho inviato una email all’archivio storico della VI Municipalità di Napoli, alla quale appartiene San Giovanni a Teduccio, Comune autonomo fino al 1925.
La responsabile Anna Imbimbo e la sua collaboratrice Rosaria Brancaccio hanno effettuato una rapida ricerca e nel giro di un’ora mi hanno inviato copia dell’atto di nascita di Giuseppe Tagliamonte. Addirittura da esso si evinceva che alla nascita gli avevano sbagliato il cognome, scrivendo non Tagliamonte ma Tagliamento, errore corretto solo quindici anni dopo, con una sentenza del Tribunale di Napoli del 4 luglio 1900, trascritta sull’atto il 19 dello stesso mese.
E così ho potuto leggere sull’atto 563 non solo che era nato il 25 novembre del 1884 alle quattro del pomeriggio al corso San Giovanni 117, ma che i suoi genitori si chiamavano Guglielmo e Maria Paliotti.
Finora, però, non abbiamo detto chi era Giuseppe Tagliamonte. Trasferitosi da ragazzo a Torre Annunziata, all’età di trent’anni lo troviamo al fronte, durante la Grande Guerra, con il grado di capitano. In servizio presso la decima compagnia del tredicesimo reggimento di fanteria “Brigata Pinerolo”, trovò la morte il 19 luglio 1915 durante un’ardita azione di assalto contro il nemico sulle alture di Selz, frazione di Ronchi dei Legionari, in Friuli Venezia Giulia. Alla sua memoria fu concessa, il 3 dicembre 1915, la medaglia d’oro al valore militare, con la seguente motivazione, riportata nel bollettino ufficiale, disposizione 90, di quell’anno: «In molte occasioni, sprezzante di qualsiasi pericolo, con indomito coraggio e con eccezionale sangue freddo, disimpegnò, offrendosi spontaneamente, incarichi ardui e difficili, imponendosi all’ammirazione dell’intero reggimento ed ottenendo sempre brillanti risultati, fino al giorno in cui, colpito a morte, cadde da prode alla testa della sua compagnia».