Quando la realtà rappresenta lo spunto per un romanzo, soprattutto se l’autore lo ha basato su fatti rigorosamente scientifici, allora la lettura diventa appassionante e coinvolgente.
Corrisponde a questa mia considerazione “Rivelazioni. Il coraggio del silenzio”, il libro di Angelo Genovese, professore universitario, biologo, ambientalista e giornalista, torrese doc, nato a Torre Annunziata sessantacinque anni fa.
Il filo narrativo parte dalle indagini su un omicidio di camorra nell’area acerrana, sullo sfondo del traffico illegale di rifiuti. Le vicende si svolgono tra Napoli e il suo hinterland, ma sono anche l’occasione per un ritorno al passato e per un tuffo nell’antichità. Precisamente al primo secolo dopo Cristo, per raccontare la storia di un soldato arruolato per la guerra giudaica. La vicenda si svolge tra Pompei, Oplonti e Stabiae ed offre lo spunto per parlare della piscina della Villa di Poppea, della stessa origine toponomastica di Oplonti e dello scoglio di Rovigliano.
Ma nel suo romanzo Angelo Genovese spazia su argomenti molto diversi tra loro, dalla statua del Nilo alle basiliche paleocristiane di Cimitile, dalle leggende medioevali al brigantaggio nel Meridione d’Italia. Tutti episodi uniti però in una sola visione storica. Il libro sarà presentato mercoledì 17 aprile, alle ore 17,30, presso la sala di giunta del Comune di Boscoreale, a Piazza Pace.