“Questo signore nella foto è Gianni Voiello, 86 anni, nipote dell’omonimo nonno Giovanni, fondatore del pastificio a Torre Annunziata, il cui quadro in grandezza naturale è alle nostre spalle. Vive a Napoli e l'ho invitato a venire nella nostra città per la presentazione del libro, ma ha gentilmente declinato l'invito in quanto sarebbe stato vinto dall'emozione nel rivedere i luoghi della sua infanzia".
Ha commentato così Vincenzo Marasco, autore di “Voiello. Una famiglia di Torre Annunziata pioniera ed eccellenza dell’arte bianca italiana” la sua visita a casa di Gianni a Napoli, durante la quale gli ha regalato il libro sulla sua famiglia scritto insieme ad altri due storici torresi, Salvatore Cardone e Antonio Papa.
L’iniziativa di presentazione del libro si è svolta a Palazzo Criscuolo, sede istituzionale del Comune, nell’ambito del “Corto Dino film festival”, ideato da Filippo Germano che ha fatto da moderatore durante la serata di ieri.
L’intervento del coautore Salvatore Cardone
Il primo intervento è stato quello del professore e scrittore Salvatore Cardone, il quale ha ricordato l’iter di realizzazione del libro, durato oltre dieci anni di ricerche negli archivi di tutt’Italia. “Insieme a Vincenzo Marasco ed Antonio Papa stiamo cercando di ricostruire la memoria storica della nostra città e le sue radici culturali - ha affermato Cardone - anche attraverso le biografie di tanti torresi famosi tra cui i Voiello”. Ed ha continuato così: “Sono orgoglioso di questo libro perché appartengo ad una famiglia di pastai da cinque generazioni e far conoscere la storia dei Voiello che in questo campo sono stati i più famosi è stato molto gratificante”.
L’intervento del coautore Vincenzo Marasco
Vincenzo Marasco ha esordito parlando dei Gaudiello (cognome originario dei Voiello), venuti da Bracigliano a Torre Annunziata per lavorare nella Real Fabbrica d’Armi, trascritti erroneamente negli atti della chiesa della Madonna della Neve come Vojello.
“Ma il primo che ha lavorato in un pastificio è stato Andrea - ha precisato Marasco -, nonno di Giovanni Voiello, il cui cognome era stato trasformato in Ioviello nell’atto di morte, ed è stata necessaria una sentenza del tribunale per ripristinare quello esatto”.
Marasco ha poi ripercorso tutta la storia di questa famiglia, con il loro trasferimento a San Giovanni a Teduccio e a Gaeta con Teodoro, poi ritornato a Torre Annunziata per aprire con il figlio Giovanni il pastificio. “Giovanni ha poi sposato Concetta Manzo ed ha avuto da lei dieci figli - ha continuato nel suo racconto Marasco -, è morto nel 1939 e non ha assistito alla rovinosa distruzione del suo pastificio e dei macchinari a causa dei bombardamenti degli Alleati e delle azioni belliche dei Tedeschi, durante la seconda guerra mondiale, così come non ha visto la successiva ricostruzione e purtroppo la chiusura del pastificio nel 1973, ceduto alla Barilla e trasferito a Marcianise”.
“Il merito di aver dato inizio alle ricerche sui Voiello - ha concluso Cardone - è innanzitutto di Antonio Papa, il quale ha smentito per primo che il nonno di Giovanni potesse essere lo svizzero August Von Vittel, venuto a lavorare come tecnico alla ferrovia Napoli- Portici inaugurata nel 1839, risalendo al vero nonno, il maccaronaro Andrea”.
La serata ha avuto un intermezzo con Anna Vitiello che ha letto un brano dal romanzo “Francesca e Nunziata” della scrittrice Maria Orsini, che ha ispirato l’omonimo film con nelle vesti delle due protagoniste Sofia Loren e Claudia Gerini.