Giulio Mariani è tornato. “’ O Capitano” e i suoi carabinieri fanno scattare l’ennesimo blitz nelle librerie di tutta Italia portando sugli scaffali il terzo giallo che il giornalista Giovanni Taranto dedica all’ormai famoso detective dell’Arma.
“Mala fede” (Avagliano editore) fa il suo esordio il 29 settembre e promette emozioni forti, esplorando la presenza del satanismo nelle nostre terre, e il rapporto distorto tra mafie e religione.
"Venerdì sera, dunque - afferma Giovanni Taranto - brinderemo al Capitano presso La Baia del Fumetto, a Torre Annunziata, in piazza De Nicola proprio di fronte al Comando Gruppo dei Carabinieri (quale posto migliore?). Saremo lì dalle 19 per il primo "firmacopie", e per ricordare la figura di Raffaele Pignataro, scomparso prematuramente, al quale il libro è dedicato. Aspettiamo tutti gli amici, miei e di Mariani, che vorranno essere presenti per dare il via a questa nuova avventura del Capitano ormai amato in tutta Italia”.
L'intervista all'autore di "Mala fede"
Un signore del giallo come Carlo Lucarelli ha detto di Mala fede che ha una trama “profonda, misteriosa e intrigante, di respiro internazionale”. Dunque il Capitano romano lascerà il Vesuviano? Lo chiediamo all’autore.
"Giulio Mariani ha il suo bel da fare a San Gioacchino e ai piedi del Vesuvio. Stavolta, addirittura gli viene affidata anche la zona di Pompei. E lì è incentrato il cuore della vicenda. Che vedrà entrare in scena anche personaggi stranieri, coinvolge interessi internazionali, e a un certo punto porterà il Capitano e i suoi uomini anche oltreoceano".
La presenza delle sette sataniche, il rapporto della camorra con la religione: sono temi che possono spaventare?
"Penso sia importante approfondire anche questi aspetti della nostra realtà, spesso trascurati fino a scomparire del tutto. E, come si dice, “il più grande inganno del diavolo è far credere che non esista”. Certo è che, sia nelle nostre zone, che in tutta Italia, la presenza delle sette connesse in modo più o meno diverso a certi culti, è una realtà. In quanto al legame distorto e strumentale che certi ambienti della malavita organizzata pretendono di avere con la religione, questa è altra cosa, ma non meno grave, perché grazie a certi meccanismi le mafie tentano di legittimarsi agli occhi delle masse cui attingono".
Nelle anticipazioni della trama si parla di un clamoroso furto d’arte e di rapimenti anomali. Di morti sospette e personaggi misteriosi: che diavolo succede in questa terza avventura di Mariani?
"Non possiamo spoilerare troppo. Ma possiamo dire che bisogna fare attenzione a non dare nulla per scontato. A volte un furto può essere un rapimento. E un rapimento un furto. E non sempre gli scopi più ovvi sono quelli reali…".
Gli appassionati di Mariani ritroveranno tutti i personaggi cui sono affezionati?
"Certamente. Non mancano la Pm Clara Di Fiore, gli uomini del Nucleo Operativo e l’amico nerista Gianluigi Alfano, ma ci sono anche personaggi nuovi, molti dei quali nascondono un passato segreto. Come uno dei “cameo” storici che ci sono nel libro, che propone anche eventi reali che hanno segnato il profondo percorso di fede e nuova conversione di Bartolo Longo, una delle figure più carismatiche del cattolicesimo vesuviano. Non molti conoscono i suoi trascorsi oscuri".
“La fiamma spezzata”, esordio di Mariani nel 2021, ha avuto un grande successo. “Requiem sull’ottava nota”, uscito nel 2022, è andato sold out al Salone internazionale del libro, e ha addirittura vinto il Premio nazionale Mysstery 2023 al Festival del giallo. “Mala fede” ancor prima di arrivare nelle librerie ha già suscitato l’entusiasmo di uno come Lucarelli. Quindi possiamo presumere il Capitano non si fermerà qui?
"Mariani sta già affrontando nuovi casi. Ne sentirete parlare. E, come sempre, ogni indagine sarà perfettamente fruibile a sé, senza che sia stato indispensabile aver letto i capitoli precedenti. E sono certo che chi conoscerà il nostro Capitano avrà sicuramente voglia di andare a scoprire i segreti delle sue avventure precedenti".