E’ andato in scena presso il teatro de “La Piccola Ribalta Oplontina” in via Murat a Torre Annunziata, ieri sera, lo spettacolo «La spartizione del mondo», una versione caricaturale della conferenza di Yalta, che si tenne nel febbraio del 1945, nella quale Stalin, Roosevelt e Churchill decisero il nuovo assetto mondiale post bellico.
Ecco le impressioni del commediografo, autore e regista Eduardo Zampella.
E’ raro assistere ad una pièce di 70 minuti senza flessioni nel ritmo e col sorriso amaro che ti si stampa sulla faccia inebetita dalla verità tragicomica che ti viene spiattellata da tre furie della parola come sono gli attori Maurizio D. Capuano, Giuseppe Brandi ed Emanuele Di Simone che con sapiente sovrapposizione di effetti sonori mandano letteralmente fuori di testa lo spettatore appioppandogli delle lezioni di storia spicciola unita a cenni di una attualità dolorosissima.
Maurizio D. Capuano, che coadiuvato da Toni Cilvelli ha curato anche la regia dello spettacolo, è riuscito a convincere il folto pubblico presente in sala che ha interagito con divertimento alle chiamate in gioco. Le luci sono state a cura di Francesco Petrillo e l'audio di Antonio Cilvelli, il tutto con l'ottima organizzazione di Andrea Alaia e la direzione di sala di Giuseppe Borriello. La spartizione del mondo prende le mosse dall'incontro avvenuto nel 1945 a Livadija in Crimea, conferenza di Jalta, tra Churchill, Roosvelt e Stalin, allorquando l'armata rossa aveva quasi raggiunto Berlino.
Le centratissime caratterizzazioni dei tre bravi attori sono state più che convincenti e sono riuscite a stemperare le tensioni che, pure, i contenuti conferivano all'atmosfera. Un perfetto gioco teatrale in cui la preparazione e l'affiatamento fra i protagonisti hanno totalmente realizzato il progetto della rappresentazione. Un futuro certo per questa fatica e per la Produzione del Teatro ZTN-Naviganti inVersi.
Eduardo Zampella