Tre repliche: divertimento, consensi, entusiasmo e sold out. Lo spettacolo realizzato dagli allievi dell’Istituto “Salesiani Don Bosco” di Torre Annunziata, al termine del corso di teatro, ha raccolto un elogio inconfutabile, quello del pubblico in sala.
I giovanissimi attori hanno portato in scena “Ciente figli nun bastano pe’ nu pate”, un esilarante testo scritto dal brillante autore teatrale partenopeo Pasquale Scognamiglio, presente in sala nell’ultima replica della rappresentazione. Una storia che attraverso satira, sarcasmo e ironia, induce a riflettere sulle sfaccettature della vita contemporanea. La figura centrale di un anziano padre, e i suoi conflitti con le variegate personalità dei figli, si staglia e si sovrappone nei quadri tragicomici della commedia che ha letteralmente esaltato e divertito i presenti.
Il corso di recitazione per i ragazzi dell’istituto dei Salesiani di Torre Annunziata è iniziato a settembre 2021 ed è stato diviso in due parti.
Ce ne parla Luigi Loreto, attore e regista, che nel progetto svolto le funzioni di coach artistico. «Nella prima parte, oltre alla ripetizione dei fondamenti su cui si basa la recitazione (rilassamento, respirazione e immaginazione), quest’anno i ragazzi si sono cimentati nella ricerca del sentimento, incontrando ed affrontando non poche difficoltà». Loreto si riferisce alle problematiche relative alla pandemia che non hanno consentito di conferire ritmo e continuità alle lezioni. Nonostante questi evidenti ostacoli, la didattica ha fatto ottenere sorprendenti risultati suffragati dalla realizzazione del convincente spettacolo finale.
«Fondamentale è stata la seconda parte del corso – aggiunge Luigi Loreto - dedicata allo studio del testo e delle vicende della storia fino all’interpretazione dei personaggi e alla costruzione dell’intero spettacolo. I ragazzi, inoltre, si sono impegnati nella costruzione della scenografia, di montare le scene, puntare le luci, organizzare le musiche, i vestiti e tutto un insieme di aspetti che hanno conferito una visione molto più ampia del meccanismo dello spettacolo».
Il regista conclude sottolineando aspetti rilevanti che sovente si tende a trascurare, soprattutto nella fase dei primi approcci al palcoscenico: «È stato molto importante, per questi ragazzi, avere una visione “complessiva” della costruzione dello spettacolo, cosa che molte volte i giovani attori non hanno. Se un attore si concentra soltanto sulla recitazione, non avrà il senso dello spazio teatrale, che è importantissimo. Nonostante le notevoli difficoltà di organizzazione, disciplina e carattere, i ragazzi sono riusciti a portare avanti con forza, coraggio e determinazione la loro passione per questa magnifica arte e a realizzare il loro secondo spettacolo in due anni di corso».