Michele Prisco nacque a Torre Annunziata il 4 gennaio 1920 da Salvatore e Annamaria Prisco (non erano parenti), ma venne denunciato all’anagrafe soltanto il 18 gennaio.
Studente al Liceo classico, amava frequentare la Biblioteca di Torre Annunziata in cui ritrovava amici cari e… antifascisti incalliti.
Laureato in Giurisprudenza nel 1942 all’Università di Napoli, non abbandonò mai l’amore per la scrittura e il giornalismo pubblicando nei giornali degli anni Quaranta i suoi primi articoli.
L’esordio letterario avvenne con la pubblicazione di Mondadori de “La provincia addormentata” nel 1949, medaglia d’Oro al Premio Strega, mentre l’anno successivo ottenne un clamoroso successo al Lido con il Premio “Venezia” per il romanzo “Gli eredi del vento”.
Nel 1951 si trasferì a Napoli dopo essersi sposato con Sarah Buonomo.
Da allora fu un susseguirsi ininterrotto di romanzi, articoli e collaborazioni con le più quotate testate giornalistiche.
Il suo ultimo romanzo “Gli altri” era datato 1999.
Michele Prisco mori a Napoli il 19 novembre 2003.
Ecco il ricordo che fece l'allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, in ricordo della sua figura:
«Scompare con Michele Prisco uno degli autori stilisticamente più raffinati e rappresentativi del '900 italiano. Ha saputo descrivere con rara maestria e introspezione psicologica i personaggi, gli ambienti e le atmosfere di Napoli. Vincitore di prestigiosi premi nazionali e internazionali è rimasto fedele al suo ritratto di scrittore pacato e riservato, rinnovando con originale talento e straordinario impegno la nobile e colta tradizione letteraria e narrativa meridionale»