“Palazzo Criscuolo” si apre come luogo itinerante teatrale, attraverso le sue sale, come l’inferno e suoi gironi si aprono a Dante per “Stanze d’Identità Teatrale” progetto scritto e diretto da Gigi Di Luca.
Un viaggio dalle connotazioni dantesche, un pubblico che come Dante viene accompagnato da un’anima cantante di virgiliana memoria, quella di Alessandro D’Auria, impressionante talento artistico.
Un’indagine nelle più profonde segrete dell’animo umano che in molte occasioni si sente smarrito, sopraffatto, atterrito da soprusi violenti e discriminazioni.
Sei sale, sei stanze dell’umanità. Quelle del Dubbio, della Spartenza, dell’Abbandono, del Dolore, della Vergogna e della Ribellione che si aprono e si chiudono nel cortile, luogo deputato alla bellezza, come simbolo di risalita e riacquisizione del sacro valore della propria identità.
Intenso pathos tra le brutalità più dure che si possano commettere e subire, dando voce alle “vittime” con cruenta e cruda verità senza alcun tipo di filtro ed infingimento, pur trattandosi di un’esperienza teatrale è tutt’altro che finzione.
Storie di dubbi e silenziose paure, storie di donne abusate e depredate dalla più tenera età a quella adulta fino al momento solenne della morte.
Esperienza che ha segnato chiunque sia uscito dalle porte di quel palazzo e si è ritrovato immerso in un intimo momento riflessivo lungo il cammino verso casa.
Una compagine teatrale, quella composta da Rodolfo Medina, Tessy Akiado Igiba, Rosalia Terrana, Roberta Misticone, Veronica Bottigliero, Elisabetta D’Acunzo e Lisa Imperatore delle più eccelse che si possano trovare ed avere la possibilità di poter gaudere e per il talento nel catturare attenzione e nel suscitare viscerali emozioni, suffragati dall’intensità coreografica della Skaramakay Dance Company.