Una giovane ed eccellente promessa della letteratura italiana: Giovanna Barba, 19 anni, con il racconto “Vento alle parole”.
“Premio Energheia” è il concorso letterario, promosso dall’associazione culturale “Energheia” di Matera, dedicato ai racconti brevi, fumetti e soggetti per realizzare cortometraggi, rivolto a due fasce d’età, 15/21 anni e over 22, articolato in più sezioni: Racconto Breve, tema libero per un massimo di quindici pagine, Brevissimi Domenico Bia, racconti brevissimi massimo quattromila battute, Energheia Cinema, soggetti per cortometraggi a tema libero con un massimo quattromila battute e Nuvole di Energheia, sezione dedicata al fumetto a tema libero, massimo dieci tavole prodotte con qualsiasi tecnica manuale.
Il concorso “Energheia” è affiancato da “Energheia Europa”, destinato agli scrittori dei Paesi Europei e Mediorientali.
Il “Premio Energheia” ha come fondamento quello di dare la possibilità a, giovani e non, scrittori in erba di comunicare, emozionare, assecondare e librare la creatività, raccontando e raccontandosi con la fantasia.
Un’occasione in cui scambio ed interazione culturale convergono in un linguaggio unico, la scrittura.
Giunto alla sua ventisettesima edizione vede tra i finalisti nella sezione giovani (15/21 anni) una giovane ed eccellente promessa della letteratura, la torrese Giovanna Barba, classe 2002, con il racconto “Vento alle parole”, unica finalista del Sud d’Italia per la sua categoria.
La Barba arriva da un brillante successo scolastico, la maturità classica, quest’anno, con cento e lode, conseguita presso il Liceo “Pitagora-Croce” di Torre Annunziata.
Giovanna, innanzitutto complimenti per la qualificazione come finalista al “Premio Energheia”, come stai? Come ti senti?
“Grazie, beh non me lo aspettavo, sono ancora frastornata. Quando ho ricevuto la comunicazione di essere entrata in finale ho impiegato qualche ora per realizzare. È una soddisfazione essere tra i dieci finalisti e soprattutto essere l’unica del meridione, anche questo per me è un grande traguardo".
La scrittura è sempre stata tua compagna o questa è la prima volta che ti rapporti con essa?
“Non ne ho mai fatto mistero, anche a scuola sapevano che fin da piccola il mio sogno sarebbe stato diventare una scrittrice da grande. Nel tempo ho sempre partecipato a concorsi di scrittura proposti dal mio Istituto, ricevendo anche dei premi. Ho sempre colto la palla al balzo per mettermi in gioco".
Vento alle Parole, il tuo racconto in concorso di cosa narra?
“E’ un racconto ambientato nel periodo del primo lockdown, la protagonista è Sofia, una giovane ragazza che vede cambiare da un giorno all’altro la sua vita, come del resto quella di tutti gli altri ragazzi. Man mano che il tempo passa vede crollare alcune sue certezze, sente la nostalgia del quotidiano, della famiglia, degli amici. All’alba del suo diciottesimo compleanno si affaccia al balcone, l’unico luogo in quel periodo che ci permetteva di assaporare un po’ di socialità, ed al balcone di fronte vede Leo, un ragazzo taciturno, con cui Sofia inizia a comunicare in un modo molto particolare".