“Una vita per cambiare” (ed. Atlantide), il romanzo di Ermisio Mazzocchi, presentato a Palazzo Criscuolo, sede del Museo dell’Identità. A dialogare con l’autore Vincenzo Ascione, sindaco di Torre Annunziata, gli assessori Anna Vitiello e Nello Collaro.
Mazzocchi, filosofo, docente, storico e scrittore, intraprende in questo romanzo di natura esistenziale un viaggio all’interno delle vicissitudini storico-politiche del nostro passato più recente, il ventennio tra il 1975 ed il ’95, e lo fa vivere al lettore attraverso le vicende ed i sentimenti di Fulvio, giovane direttore dell’archivio di Stato di Roma dalla personalità sensibile e dalla mente curiosa. Un ragazzo, rigoroso ed abitudinario nel proprio lavoro che si aprirà al cambiamento lanciandosi in una nuova vita dopo l’incontro con Giulia, giovane donna che lotta in un collettivo per il divorzio.
Non solo amore a far da sfondo. Tra le righe del romanzo un’attualità dei tempi sempre presente, pagine di vita politica, a quei tempi, vissuta con passione e crudezza.
Un viaggio di crescita spirituale e fisica che Fulvio intraprenderà, in cui “imparerà” il cambiamento. Un viaggio per interrogativi che non possono, nella vita di un essere umane, restare inevasi.
Il cambiamento come condizione necessaria per seguire la propria strada. La vita è una ed è irripetibile ed irriproducibile, non è mai troppo tardi per fare qualcosa di nuovo.
“Mazzocchi è figlio della nostra terra. Il nonno Beniamino Romano insieme a Gino Alfani hanno costituito a Torre Annunziata la prima Camera del Lavoro”, queste le parole del sindaco Ascione nel presentare l’autore e che continua: “Una parte storica importante della nostra città, una parte fondata su valori che ci siamo portati dietro nel tempo, costitutivi della nostra personalità. I valori della solidarietà e della fraternità che in tempi bui hanno fatto sì che i lavoratori si unissero per cercare di migliorare le condizioni della propria vita. Lo hanno fatto a punto tale che quando, nel Quarantasei si è dovuto scegliere tra monarchia e repubblica, il sud Italia aveva preferito la monarchia, a Torre Annunziata si scelse la Repubblica.”