Nonostante una pioggerella “minacciatrice”, risoltasi in pochi minuti, che ha spaventato qualche spettatore, a Villa del Parnaso, Torre Annunziata, è andato in scena “Lettera di Nozze” con Valeria Impagliazzo e Tommaso Setaro, della compagnia “Opificio delle teste dure”, che ne hanno curato anche la regia.
Riadattamento, dell’atto unico del 1888 dello scrittore russo Anton Čechov, “La domanda di Matrimonio”, non si discosta molto dall’originale. I temi affrontati da Čechov risultano, anche in epoche diverse, di estrema attualità. Il suo teatro, scevro di sovrastrutture e trucchi, risulta innovativo per la mancanza di un protagonista e la presenza di lunghi silenzi che accompagnano, durante l’opera scenica, i personaggi costantemente afflitti da difficoltà comunicative e che manifestano l’intima realtà, puramente umana: sciupare la vita rincorrendo sogni fatti di vacuità ed illusioni.
“Lettera di Nozze”, godibile pièce, brillante e divertente in chiave farsesca, basata su equivoci e compromessi, si incentra due figure, Ivan Vasilevic e Natalia Stepanovna, figlie di una borghesia contadina, che dietro le apparenti buone maniere, imposte dallo status sociale, nascondono “un’atroce” sferzata di avidità. Vasilevic, presentatosi a casa della Stepanovna, intenzionato a chiederla in sposa, avvia con questa una serie di “scontri battibeccati” in maniera puerile e ridicola. Partendo da una disputa sulla proprietà di un prato, per poi passare a discutere su chi dei due fosse proprietario del cane più bello e prestante, i due si in calzano in un susseguirsi di esuberanti ed “avide” schermaglie, che prendono il sopravvento, perdendo di vista il motivo della visita: la proposta di matrimonio. Una proposta “non pronunciata” ma che si realizza in un finale ilare.
Speciale elogio agli attori, Valeria Impagliazzo e Tommaso Setaro, che con mirabile interpretazione e coinvolgimento hanno tenuto il pubblico incollato alle sedie facendolo sentire co-protagonista del racconto e della scena.
Programma Domenica 2 agosto h 21,00 Spettacolo “Orsù: Cechov, Amore e Vodka” Compagnia Balagancik Teatro