Terza giornata del circuito “Le Muse dEstate al Parnaso” a Torre Annunziata, dedicata ancora ai bambini e non solo.
In occasione del centenario della nascita di Gianni Rodari, Serena Amura e Serena Bianco, con il loro laboratorio “Emozioni…amoci con Rodari”, hanno coinvolto i più piccoli, le gemme del futuro, in un percorso interattivo sulle emozioni attraverso i racconti e gli scritti di Rodari. Presentando innanzitutto la figura del maestro che, giocando con la fantasia, inventava storie fantastiche ed educative, rompendo i classici schemi della composizione.
“Con l’uso delle immagini guideremo i bambini nella costruzione di una storia. Leggeremo due storie per far conoscere loro Rodari”. Anche se in maniera distanziata, i piccoli hanno avuto la possibilità di interagire, con l’ausilio della immagini, dei libri, del racconto e, soprattutto, del mondo fantastico che solo loro, emancipati da preconcetti, barriere e sovrastrutture sanno creare.
L’appuntamento è continuato, nella seconda parte di programma, con lo spazio “Libertà da quarantena”, dedicato a chi durante il lockdown ha contribuito ad allietare e risollevare il morale dei propri concittadini nelle lunghe giornate di restrizioni. Renato Monaco, cittadino torrese, è stato protagonista di tutto ciò. Con coraggio e voglia di mettere a disposizione il proprio talento artistico ha centrato perfettamente l’obiettivo vista la grande affluenza di partecipanti accorsi al Parnaso per ascoltarlo.
La chiusura della serata è stata affidata a Lea (Esposito), cantautrice anzi come ama definirsi “interprete delle mie canzoni”. Ci siamo fermati a chiacchierare con lei poco prima del live e abbiamo avuto modo di poter ripercorre, insieme, la strada che ha portato alla nascita del suo progetto musicale, l’album omonimo “LEA”, al cui interno sono contenute undici tracce, scritte, composte e arrangiate dalla cantante stessa, in una di queste: “Il momento giusto” è stata accompagnata da Guido Guiglielminetti, bassista di grandi artisti tra i quali Francesco De Gregori e Ivano Fossati.
“Ho una formazione da musicista, strumentista, sono una chitarrista, diplomata in chitarra classica e laureata in discipline dell’arte della musica e dello spettacolo”, ci spiega l’artista.
Alla domanda se il Sacro Fuoco delle sette note musicali sia nato con lei o si sia acceso nel tempo ci ha risposto: “Ho iniziato a scrivere canzoni verso gli 11-12 anni, in maniera molto spontanea. Naturalmente, in seguito, avere un background tecnico mi ha aiutato tantissimo nella scrittura, nell’arrangiamento e nella produzione del mio primo album, che presento questa sera.” Lo scenario del Parnaso si è prestato magnificamente nel proporre le sue canzoni, dall’animo rock, in versione acustica, in una chiave più intimista. “Ho sempre scritto ma più come esigenza comunicativa. Penso che alla fine la forza di chi fa musica sia questo: il live, la dimensione fisica che abbiamo perso in questi mesi ma, più in generale, con la digitalizzazione, perché il palco non mente. Oltre ad essere musicista – prosegue Lea- sono anche docente di musica, insegno al liceo musicale di Sorrento e sono stata contentissima quando mi hanno proposto questo spazio, tra l’altro penso che la mia musica abbia bisogno di spazi molto intimi perché quando racconti delle cose c’è bisogno di attenzione.” Lea in concerto è stata accompagnata dal Christian Brucale, percussionista, trombettista e cantante e da Adolfo Del Litto, tastierista, suoi amici fraterni che hanno abbracciato il progetto.
“Per me la musica è condivisione, le canzoni camminano, spero di lasciare qualcosa".E se le canzoni camminano e quando le fai ascoltare non sono più tue ma del pubblico che le recepisce ed un po' le “ruba”, i nostri sensori non hanno semplicemente agganciato ma si sono dischiusi ed hanno dolcemente “palpitato”.
Il programma di Sabato 25 luglio:
Tutto il mondo in un giorno
Ore 18,30 – Presentazione del libro e laboratorio annesso sul tema “La Casa come tana da amare e abbandonare”, di e con Saverio Galdo e Mimma Caldara (durata 50 minuti – età consigliata 4-10 anni).