Bombe carta ai negozi, auto incendiate. Questi gli ultimi scenari raccontati su Torre Annunziata. In un clima natalizio, parlare solo di cronaca nera rattrista gli animi di tutti. Ed ecco che ieri in una delle strade coinvolte da un episodio malavitoso, arriva un raggio di luce.
Il teatro de "La Piccola Ribalta Oplontina" in via Gioacchino Murat ha ospitato i bambini della seconda E e F della scuola elementare Giancarlo Siani.
Più di 34 alunni hanno messo in scena lo spettacolo “Lo sciopero di Babbo Natale”, curato e diretto dalle insegnanti Elena Nappo, MariaPia Maresca e Jennifer Mirra.
I piccoli attori sono stati accolti dall’intera Compagnia teatrale “La Piccola Ribalta Oplontina”, coccolati dal presidente Giuseppe Borriello che ha curato la parte tecnica dell’intera messa in scena.
Luci, musica, scenografie. Tutto perfetto. Aperto il sipario, i bambini con un sorriso luminoso hanno da subito accolto gli spettatori realizzando uno spettacolo a pieno titolo. Ad applaudirli anche il primo cittadino, Vincenzo Ascione, e la moglie, nonché membro della Compagnia, Lina Di Maio.
La trama dello spettacolo ha trasmesso non solo tenerezza e comicità, ma anche un messaggio ben preciso. Babbo Natale, stanco delle richieste stupide delle persone che cercano solo beni materiali di ultima generazione, decide di scomparire. I suoi folletti preoccupati iniziano le ricerche. Un gruppo di “mocciosi” scioperano affinché Babbo Natale ritorni. La notizia della scomparsa arriva in tutto il mondo. Edizioni straordinarie di telegiornali, trasmettono le interviste degli inviati speciali a Babbo Natale.
Dal polo Nord la notizia arriva in America, dove due inviate catturano le interviste del Presidente Trump e di un terrorista.
L’intera vicenda si conclude con un canto magico e il ritorno di Babbo Natale.
Un messaggio ben diretto. Natale non è chiedere doni, ma pace e amore. Un concetto non chiaro agli adulti.
La scenografia curata nei dettagli: telo rosso, camino, tv dalla quale i due giornalisti comunicavano le notizie. Cartelloni che rappresentavano la natività e i costumi, poi, adatti ad ogni ruolo rappresentato.
Contento e soddisfatto anche il primo cittadino che non solo ha augurato Buon Natale ai bimbi ma ha anche aggiunto: “Il teatro è come lo sport, forma la persona, aiuta a diventare un buon cittadino. Voi siete il nostro futuro, e salire su un palco e recitare davanti una platea non è facile ma voi – conclude – l’avete fatto in maniera egregia e come veri professionisti”.
Dicono che la recitazione sia un’arte. L’arte del riuscire ad immedesimarsi in un altro personaggio e, così, riuscire a trasmettere forti emozioni non solo per sé, ma anche per gli altri che in quel momento hanno gli occhi solo per te.
Il teatro è come uno stile di vita, è inganno ma anche realtà, un luogo magico dove tutto è possibile e lecito. È il rappresentare la realtà, suscitando emozione con la massima semplicità.
Ed è questo quello che i bambini della E e della F hanno dimostrato calcando il palco. Ognuno ha brillato di luce propria, portando in un contesto particolare, come quello di Torre Sud, un messaggio di speranza e soprattutto un barlume di luce tra il fumo di quegli incendi che hanno annerito ancora di più quei marciapiedi.